Aumenta numero pagamenti elettronici, ma Italia resta in coda
Aumenta il numero dei pagamenti effettuati con moneta elettronica che nel 2018 sono saliti del 6,8%, ma l'Italia resta in coda alla classifica Ue con costi ancora alti. Mentre il governo si interroga su possibili incentivazioni alle transazioni elettroniche, due distinte ricerche, la prima curata da Assofin, Nomisma e Ipsos, la seconda dal Politecnico di Milano, forniscono nuove indicazioni sui servizi di pagamento digitali e sulle possibili ricadute economiche.
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Secondo lo studio di Nomisma nel 2018, in Italia, il numero di pagamenti al dettaglio effettuati con strumenti diversi dal contante è cresciuto del 6,8%, in accelerazione rispetto al tasso di crescita registrato nell'anno precedente.
Ma sul piano internazionale emerge come l'Italia si ponga ben al di sotto della media Ue. La conferma viene in particolare dal rapporto tra il valore delle transazioni effettuate con carta e il Pil: l'Italia si classifica nelle ultime posizioni (24° posto) su 28 paesi europei. I Paesi più propensi all'utilizzo delle carte di pagamento sono Gran Bretagna, Portogallo e Francia. In Italia il contante in circolazione rappresenta circa l'11,6% del Pil, percentuale superiore a quella dei principali paesi europei quali la Germania (9,4%) e la Francia (10.1%).
Analoghe conclusioni emergono dallo studio dell'osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano secondo cui il contante è ad oggi il mezzo di pagamento ancora più diffuso: vale il 52% del totale transato e ha uno scontrino medio di 16 euro.
Le carte, utilizzate da più dell'80% degli italiani per pagamenti in negozio e online, nel 2017 confermano la crescita a doppia cifra anno su anno dell'ultimo triennio. Lo scontrino medio di 60,5 euro riflette tuttavia un utilizzo delle carte ancora non frequente per le piccole e medie spese quotidiane, che rimangono appannaggio del contante per la maggioranza dei consumatori. Il restante 15% viene pagato con altri strumenti, come l'addebito in conto corrente, il bonifico bancario, l'assegno e i buoni pasto.
Le prospettive, secondo l'osservatorio del Politecnico potrebbero cambiare e già nel 2022 le carte e i wallet digitali, in termini di valore economico, potrebbero superare il transato con contante.