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Aumento dell’Iva al 25,20%: quanto spende in più una famiglia

I rincari maggiori colpiscono le famiglie delle regioni più ricche (Getty)
I rincari maggiori colpiscono le famiglie delle regioni più ricche (Getty)

di Fabrizio Arnhold

Mentre a Palazzo Chigi, e presto in Parlamento, si consuma la crisi di governo, il tanto temuto aumento dell’Iva si fa più concreto. Dal 1° gennaio 2020 l’aliquota ordinaria dal 22 salirà al 25,2% e quella ridotta al 10 passerà al 13%. Gli effetti sulla spesa delle famiglie sarebbero significativi: fino a 541 euro in più di spesa per un nucleo familiare. Che corrispondono a 45 euro in più al mese su una spesa di 1.982 euro, secondo i dati riportati da Il Sole 24 Ore.

I nuclei più colpiti

L’aumento dove farebbe maggiormente sentire i suoi effetti? I rincari maggiori colpiscono le famiglie delle regioni più ricche, con 681 euro all’anno in più in provincia di Bolzano, 660 in Valle d’Aosta e 648 in Lombardia. Conto più soft, invece, in Calabria (405 euro), in Puglia (431 euro) e in Sicilia (432 euro). In Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, l’aumento dell’Iva pesa per il 2,3% dei consumi familiari. L’aumento più elevato grava su coppie con due figli (756 euro all’anno). I più danneggiati sono i single, dai 18 ai 34 anni, con 428 euro in più all’anno di spesa, pari a quasi il 2,4% del proprio budget.

Quanti soldi servono per evitarli

Per scongiurare l’aumento automatico dell’Iva, che nel 2021 arriverebbe addirittura al 26,5%, servono le bellezza di 23,1 miliardi di euro. Il governo, quale in questo momento non è dato sapere, dovrebbe trovarli tramite l’aumento di altre imposte, tagli di spesa e aumenti del deficit. Se la crisi proseguisse a lungo, si rischierebbe anche l’esercizio provvisorio, con l’inevitabile aumento dell’aliquota.

Le ricadute negative sull’economia

Non serve certo essere un professore di economia per comprendere che un aumento dell’Iva ridurrebbe il potere d’acquisto delle famiglie, deprimendo ancora di più i consumi. Il Codacons ha anche fatto sapere che se gli aumenti dovessero partire, salirebbero anche le accise sui carburanti, che hanno i prezzi tra i più alti d’Europa, con un extra gettito fiscale annuo di 400 milioni di euro. Per sterilizzare la clausole di salvaguardia firmate dal governo italiano con l’Ue, serve un nuovo esecutivo al più presto. In caso di elezioni immediate, entro ottobre, i tempi per presentare la manovra sarebbero molto stretti. Difficile ma non impossibile.