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Avvio di ottava con volumi bassi, chiuse Londra e New York

Avvio di ottava con volumi bassi, chiuse Londra e New York

Mercati europei leggermente positivi in una seduta con volumi ridotti sulla scia della chiusura delle contrattazioni delle piazze azionarie britanniche e statunitensi.

Recupera terreno l’euro sul dollaro dopo i dati migliori delle attese in Francia sul PIL del primo trimestre e sull’inaspettato aumento delle pressioni inflazionistiche in Germania.

Proprio la ripresa della crescita dei prezzi al consumo (+0,1% su base annuale, +0,3% su base mensile) ha aumentato gli acquisti sull’euro. Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) manovre della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) hanno cominciato a dare i primi risultati positivi. Domani dovremo avere la conferma dell’allentamento delle tensioni sull’inflazione con la pubblicazione da parte di Eurostat delle cifre sull’indice dei prezzi al consumo di Eurolandia.

Il cambio eurodollaro che aveva toccato in nottata a 1,1098 dei minimi che non si registravano dal 16 marzo 2016, ha evidenziato un movimento rialzista importante risalendo a 1,1145.

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Ci aspettiamo un forte aumento di volatilità soprattutto nelle ultime due giornate della settimana. Giovedì infatti avremo il meeting della BCE. L’istituto di Francoforte dovrebbe confermare i tassi sui livelli correnti e mantenere il proprio atteggiamento in politica monetaria particolarmente accomodante. Crediamo inoltre che gli esperti della BCE possano rivedere al rialzo le proprie stime sull’inflazione visti i dati recenti sui prezzi al consumo e la forte ripresa delle quotazioni degli energetici.

Maggiore incertezza sulle cifre di venerdì sui non farm payrolls. Gli ultimi dati macroeconomici statunitensi sono stati forti e consistenti e hanno aumentato le attese per un prossimo rialzo del costo del denaro da parte della FED. Tuttavia crediamo che le cifre di maggio sul mondo del lavoro americano possano mostrare sorprese negative (attese 160 mila unità), rinviando, così, il primo rialzo dei tassi negli States del 2016 da giugno a luglio.

Petrolio si mantiene vicino ai 50 dollari al barile. Meeting OPEC potrebbe essere “non evento”

Si riduce la volatilità dell’andamento dei prezzi petroliferi nonostante l’avvicinarsi della riunione dei ministri del petrolio a Vienna per il meeting semestrale del cartello. Il mercato sconta che i paesi produttori non abbiano alcuna intenzione di ritoccare la produzione dopo che le quotazioni dell’oro nero si sono ristabilizzate senza alcun intervento esterno.

Nelle ultime settimane gli scioperi in Kuwait, gli incendi in Canada e gli attacchi terroristici agli oleodotti della Nigeria hanno provocato una diminuzione dell’offerta di petrolio sul mercato. Tenendo conto delle prospettive ribassiste sulla produzione di shale oil statunitense i prezzi del greggio sono tornati a salire in modo violento. Dai minimi di febbraio il greggio è salito di oltre 70 punti percentuali.

Cosa farà l’OPEC?

L’andamento dei prezzi petroliferi ha allentato notevolmente le tensioni tra i vari membri del cartello. Molti ministri del petrolio del Medio Oriente hanno dichiarato negli ultimi giorni che i livelli di produzione non saranno argomento del prossimo meeting. La riunione di Vienna del 2 giugno potrebbe quindi trasformarsi in un “non evento” per i mercati.

FILIPPO DIODOVICH

Market Strategist

Autore: IG Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online