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Banca Ifis: analisi tecnica della giornata

Dopo aver fatto registrare ottime performance negli ultimi mesi e non solo (riuscendo a difendersi dai continui ribassi che hanno colpito gli altri titoli del settore bancario), Bca Ifis ha ritracciato buona parte del rally visto nelle ultime 3 settimane del mese di marzo senza mettere tuttavia, almeno per il momento, a repentaglio l’integrità del supporto a 25,30 euro. In caso di violazione di detto livello (in chiusura di seduta) sarebbe molto difficile per i corsi riuscire a difendersi da un probabile affondo, in prima battuta, in direzione di 24,56 euro (24,06 secondo target). Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) prospettive tornerebbero invece interessanti oltre 28 euro, circostanza che spalancherebbe le porte ad un allungo in direzione di area 28,80 euro (primo target), per poi puntare al massimo storico di 29,55 euro. Il titolo negli ultimi sei mesi ha guadagnato il 17%, il 270% in 3 anni, il 400% in 5 anni e il 250% dal 2002 (debutto). Banca IFIS (Londra: 0NBX.L - notizie) ha comunicato che il Consiglio di Amministrazione sarà chiamato ad approvare la relazione trimestrale il giorno mercoledì 27 aprile 2016.

Continua anche nel primo trimestre 2016 l’attività di acquisto di Banca IFIS nel settore del credito al consumo domestico dei Non Performing Loans. L’istituto bancario ha infatti acquistato, in due distinte operazioni, crediti per un valore nominale complessivo di circa 450 milioni di euro, che corrispondono a circa 50mila posizioni. a prima operazione è relativa ad un portafoglio del valore nominale complessivo di oltre 240 milioni di euro, ceduto da Deutsche Bank S.p.A. Ad esso corrispondono più di 35mila posizioni, composte principalmente da prestiti personali, con un ticket medio di circa 7mila euro. La seconda operazione è stata finalizzata con una società dedicata alle attività di factoring e NPL management ed è relativa ad un portafoglio del valore nominale di oltre 208 milioni di euro, composto da più di 13 mila posizioni, riferibili principalmente a prestiti personali.

Il ticket medio è di circa 15mila euro. Il 2015 è stato un anno molto buono, per alcuni aspetti straordinario – è il commento di Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS – gli utili hanno raggiunto un livello di eccellenza, la crescita è stata vigorosa, la qualità del credito continua ad essere uno degli elementi di forza della Banca, insieme alla solidità patrimoniale e alla buona dotazione di liquidità. Questi risultati non giungono a caso – sottolinea l’AD – sono frutto di una visione che è partita da lontano e che ha visto la Banca sviluppare la propria azione in modo distante dalle abitudini del sistema bancario, azione che continuerà alla ricerca di ulteriore crescita interna, e non solo, nel rispetto e nella tutela di tutti gli stakeholder”.

Medie mobili esponenziali:

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il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria non è in atto l’orientamento più ribassista possibile (le medie mobili esponenziali danno maggior rilievo alle barre recenti e meno importanza al passato; tendono a reagire più rapidamente alle variazioni improvvise del prezzo).

Evoluzione prevedibile della gestione

Le attese per l’andamento dell’economia in Europa restano incerte e caratterizzate da evoluzioni della produzione particolarmente contenute anche se in lieve incremento rispetto alle evidenze del 2015. L’Italia dovrebbe esporre una crescita del PIL tra l’1% e il 2% per il 2016 che confermerebbe, nell’incertezza dominante, un segnale positivo. Le crescite significative del Prodotto Interno Lordo che hanno caratterizzato altri periodi storici appaiono non più ottenibili in Europa, e forse in tutto il mondo industrializzato, per un insieme di ragioni solo alcune delle quali hanno a che fare con l’economia. Questo ha indotto alcuni studiosi ad argomentare sulla “stagnazione secolare” che potrebbe caratterizzare le economie avanzate, con lunghissimi periodi di bassa crescita, bassi o nulli rendimenti del capitale per impieghi privi di rischio, bassa o nulla inflazione. In questo scenario sono attivi a livello globale alcuni elementi di instabilità o rischio: dai timori per un rallentamento della Cina, che sarebbe in grado di condizionare negativamente altri Paesi, alle difficoltà dei Paesi Emergenti, costretti a misurarsi con un prezzo del petrolio e delle materie prime molto contenuto e con movimenti valutari non favorevoli, alle instabilità di un Medioriente che deve fare i conti con la dichiarata volontà di non perdere quote di mercato nella produzione petrolifera, con ciò generando ulteriore ribasso dei prezzi, e quindi disequilibri finanziari per quei governi, costretti alla vendita di attivi per riequilibrare bilanci in difficoltà. Sotto altro punto di vista i bassi costi delle materie prime, e tra tutti il petrolio, rappresentano una straordinaria congiuntura favorevole per un Paese, come l’Italia, sostanzialmente trasformatore.

Nei Paesi di riferimento dell’Europa il costo del denaro resta impostato su livelli bassissimi, per effetto delle azioni di politica monetaria della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) e di livelli di variazione dei prezzi estremamente contenuti. La bassa o nulla inflazione è frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime e in genere del relativamente basso utilizzo dei fattori produttivi. Ci si attende che gli interventi di politica monetaria – non unanimemente accolti con favore in Europa – siano in grado di riportare l’inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità, anche se il raggiungimento di un livello di variazione dei prezzi prossimo ma inferiore al 2% appare ancora lontano. Effetto collaterale positivo della politica monetaria BCE (Dusseldorf: BCE1.DU - notizie) è la debolezza della valuta comune che rappresenta un’agevolazione per gli esportatori in altra valuta, tipicamente in dollari USA; una indiretta barriera protettiva per i produttori domestici nei confronti di beni importati denominati in altra valuta; infine un elemento che consente di “importare inflazione” o di contenere l’effetto deflattivo del crollo delle materie prime. Ad oggi non sembra immaginabile una solida e sostenibile uscita dalla crisi in assenza di nuovo credito bancario per l’economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS, un vantaggio competitivo che consente all’istituto di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi.

Questo in un contesto di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva, ancorché crescente, offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso del 2015 la Banca ha attivato una profonda ristrutturazione della rete di distribuzione, incrementata in unità e rinnovata al fine di meglio rispondere alle esigenze del futuro. I risultati in termini di ulteriore crescita nel numero di imprese servite, nell’impiego e nella redditività complessiva sono attesi nella seconda metà del 2016. Gli scenari di mercato per l’attività di finanziamento alle imprese sono condizionati dalla cospicua disponibilità di liquidità, che genera pressione al ribasso per i tassi di interesse sui nuovi prestiti. Per gli operatori è arduo trasferire ai tassi sulla raccolta questo ribasso, in considerazione della contiguità allo zero della curva dei rendimenti e della politica monetaria della Banca Centrale Europea. La marginalità ritraibile è pertanto in generale orientata alla contrazione, soprattutto per i finanziamenti a favore delle fasce di clientela dotate di merito creditizio più elevato. La Banca focalizzerà pertanto la propria azione ancor più sulle imprese di dimensione più contenuta sulle quali, a fronte dell’esigenza di una elevata attenzione nell’erogazione del credito al fine di contenere i rischi utilizzando il factoring quale strumento di mitigazione, la redditività appare attualmente meno o per nulla compromessa. Sono state avviate altre attività con l’obiettivo da un lato di fidelizzare la clientela; dall’altro di incrementare i volumi e migliorare la redditività in valore assoluto, come l’intervento a favore delle multi-utility cedenti crediti nei confronti degli Enti Locali della Pubblica Amministrazione. Gli effetti economici di tali iniziative saranno percepibili nel corso del 2016.

Continuerà l’azione di sviluppo sui mercati internazionali di presenza; nel comparto farma-industriale; nel settore delle farmacie; nel settore dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. Banca IFIS può continuare a fare affidamento su attese positive per il 2016 per tutte le aree di business. Rimane sempre più importante il ruolo che la Banca può rivestire nel settore dei crediti non-performing (DRL) grazie all’offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando per i loro crediti deteriorati. Continuerà il monitoraggio di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originator presumibilmente decideranno di cedere. La Banca sul fronte della gestione dei NPL sta evolvendo nelle proprie soluzioni Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online