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Banche, Abi: crescono impieghi a famiglie e imprese, calano sofferenze nette

ROMA (Reuters) - I prestiti delle banche italiane alle famiglie e alle imprese, secondo il rapporto Abi, sono cresciuti anche in agosto sopra l'1% mentre continua il calo delle sofferenze nette ai minimi da marzo 2013, secondo l'ultimo rapporto Abi che conferma i trend dei mesi precedenti.

Ad agosto le sofferenze nette sono scese a 65,3 miliardi, al minimo da marzo 2013. Il rapporto con gli impieghi totali è al 3,83% ad agosto.

Sulla base di questi dati, Abi ha anche stimato che i crediti deteriorati, che includono le posizioni scadute, gli unlikely to pay e le sofferenze, sono scese ad agosto, al netto delle rettifiche "a 145 miliardi di euro, in riduzione di 28 miliardi (-16,4%) rispetto alla fine del 2016 e di 52 miliardi (-26,4%) rispetto alla metà del 2015".

Secondo il vicedirettore generale dell'associazione bancaria Gianfranco Torriero, il differenziale dell'Italia rispetto agli altri paesi europei sul complesso dei deteriorati si sta riducendo anche grazie al forte miglioramento del tasso di deterioramento dei crediti.

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"Nel quarto trimestre del 2016 il flusso dei nuovi crediti deteriorati è, infatti, sceso al 2,3% in rapporto al totale dei crediti, un valore prossimo a quello osservato nel periodo pre-crisi e in forte diminuzione rispetto al valore massimo del 6% toccato durante la crisi", si legge in un focus specifico del rapporto mensile.

Dai dati al 30 settembre 2017, dice Abi nel rapporto, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua dell'1,4% mentre si conferma ad agosto la ripresa del mercato dei mutui con un incremento del 2,6% su base annua.

Restano molto bassi i tassi praticati alla clientela, con quello medio sui prestiti che ha ritoccato in settembre il minimo storico al 2,76% e con quello sul finanziamento delle nuove operazioni di acquisto di case anche al minimo storico di 1,97%.

I depositi (conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine settembre 2017, di oltre 70,1 miliardi di euro rispetto a un anno prima (+5,2% su base annuale), mentre si conferma il calo della raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, per quasi 43,9 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi (-12,7%). Il saldo di queste due componenti determina ad agosto una crescita su base annua di 1,6% rispetto al +0,6% del mese precedente.

(Stefano Bernabei)

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