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Banche Italia, con crescita debole titoli sopravvalutati, avverte studio

Sportelli Bancomat in centro a Milano. Foto dell'ottobre 2013. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) - In un contesto di bassa crescita economica, continua pressione sui ricavi, debole posizione patrimoniale e scarsa qualità degli asset, le banche italiane sono sopravvalutate e affrontano rischi al ribasso.

E' quanto emerge da un studio di Berenberg sul settore bancario italiano, in cui si mette in evidenza come la strategia prevalente degli istituti nazionali, basata sul miglioramento della congiuntura, sia destinata a scontrarsi con una situazione di continua debolezza dell'economia portando gli istituti a disattendere i propri target.

"Le banche italiane si concentrano sulla crescita [dell'economia]. Generalmente trattano con un premio del 20% rispetto alle concorrenti europee in base al p/e sulle promesse di una crescita dell'economia. Ma questa non si materializza mai, e quindi i target continano a essere cambiati", si legge nello studio del broker.

"Questo, insieme alla scarsa qualità degli attivi e coefficienti patrimoniali deboli, porta al fatto che le banche italiane siano sopravvalutate", aggiunge.

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In una situazione del genere gli istituti dovrebbero concentrare i propri sforzi sul taglio dei costi per riportare la profittibilità su un percorso di crescita sostenibile. Tuttavia, su questo fronte, gli spazi di manova sono limitati visti gli interventi effettuati in passato e le normative restrittive italiane sul lavoro, sottolinea Berenberg.

Risparmi di costi potrebbero essere raggiunti attraverso le attese operazioni di aggregazione, ma il broker non vede come le banche possano raggiungere importanti sinergie di ricavi con l'M&A, sulle cui specuazioni gli istituti italiani hanno sovraperformato quest'anno i concorrenti europei.

"Riteniamo inoltre che il mercato sottovaluti i significativi rischi di esecuzione relativi ad ogni operazione, e questo significa che tutte le buone notizie sono già prezzate a nostro avviso".

Riguardo alle singole banche, Berenberg ha avviato la copertura di Mps, Banco Popolare e Ubi con rating "sell", e quella su Credito Emiliano e Pop Milano con "hold".

In particolare Mps è il titolo 'least preferred'.

"A nostro avviso, data la sua debole posizione di capitale e la scarsa qualità degli attivi, c'è il rischio di un ulteriore aumento di capitale" scrive il broker, che ha un target price sul titolo di 1,10 euro includendo uno shortfall di capitale di 2 miliardi (0,70 euro per azione).