Banche, no commissioni Senato a emendamento FdI su Npl
MILANO (Reuters) -Le commissioni Ambiente e Industria del Senato hanno dichiarato improponibile l'emendamento di Fratelli d'Italia (FdI) che renderebbe obbligatoria la ricostruzione dei prezzi di singole cessioni di crediti deteriorati, secondo quanto riferisce un senatore.
L'emendamento proposto del partito di Giorgia Meloni al decreto Asset avrebbe reso obbligatorio includere, nei contratti di cessione in blocco dei crediti, l'indicazione specifica dei crediti trasferiti e il prezzo pagato al cessionario.
La misura mirava ad aiutare i debitori a estinguere i prestiti, ha detto a Reuters il senatore Renato Ancorotti, uno dei promotori.
Nelle cessioni in blocco, il mercato prende come riferimento il prezzo complessivo del portafoglio piuttosto che quello dei singoli crediti poiché i portafogli possono includere migliaia di crediti ceduti, rendendo il calcolo dei singoli valori troppo oneroso.
L'iniziativa di FdI prevedeva in origine di dare ai debitori dei ceduti l'opzione di poter rimborsare il prestito originario a un prezzo equivalente al rapporto tra il valore nominale lordo del prestito e il prezzo medio del portafoglio più un premio del 20%, ed era guardata con preoccupazione dagli addetti ai lavori.
Nel tentativo di rassicurare gli investitori, lo scorso 7 settembre Meloni aveva detto che non vi era nessuna misura in rampa di lancio per quanto riguardava il mercato dei crediti deteriorati, che in Italia valeva 307 miliardi di euro a fine 2022.
Tuttavia, alcuni senatori di Fratelli d'Italia hanno poi presentato l'emendamento, che avrebbe reso più facile aderire alla proposta iniziale.
Secondo tre operatori del settore, che hanno chiesto di restare anonimi, le probabilità che l'emendamento potesse essere approvato erano scarse ma la proposta aveva comunque innervosito gli investitori per la sua natura retroattiva e l'incertezza che avrebbe causato.
(in redazione Federico Maccioni, editing Claudia Cristoferi)