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Banche da portafoglio

Il segmento degli istituti di credito europei ha sottoperformato da inizio anno il settore finanza nel suo complesso cedendo oltre l’11% (in euro al 16 luglio 2018) e ora è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value medio di 0,69. Secondo gli analisti di Morningstar (NasdaqGS: MORN - notizie) non mancano le opportunità per gli investitori di lungo periodo, ma i titoli KBC e Banco Santander (Amsterdam: 817651.AS - notizie) sono tra i pochi a garantire un Economic moat unito a prezzi convenienti.

Figura 1: Le banche europee sottoperformano il settore finanza

Fonte dati: Morningstr Direct, rendimenti YTD in euro al 16 luglio 2018

Figura 2: Rapporto Prezzo/Fair value medio negli ultimi 12 mesi del segmento banche europee

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Fonte dati: Morningstar Direct

KBC, il vantaggio di essere oligopolista

KBC Group (Londra: 0EYG.L - notizie) ha ceduto circa il 5% da inizio anno (rendimento in euro al 13 luglio 2018) e ora è scambiato a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value di 80 euro (report aggiornato al 16 luglio 2018).

La banca belga è stata fortemente colpita dalla crisi finanziaria ma, grazie agli aiuti di stato e a una profonda ristrutturazione del suo business, è riuscita a rimettersi in carreggiata e ora è molto ben posizionata all’interno del settore bancario europeo.

“Le ragioni dell’elevata redditività dell’azienda sono da ricondurre al modello di banca assicurazione: in questo modo, infatti, KBC è in grado di sfruttare la sua rete di filiali per la vendita di prodotti assicurativi. Le sinergie tra l’attività bancaria e quella assicurativa si traducono nel cross-selling di prodotti e in un forte contenimento dei costi, mentre la commistione delle due attività permette una maggiore diversificazione in termini di entrate e di rischio”, dice Derya Guzel analista equity di Morningstar. “Sia (Shanghai: 600009.SS - notizie) in Belgio che nella Repubblica Ceca, rispettivamente primo e secondo mercato per reddito generato, KBC gode di una posizione oligopolistica per effetto della forte concentrazione del settore, e questo gli permette di mantenere alti margini di profitto”. Le previsioni per i prossimi cinque anni indicano una crescita media dei ricavi del 4% e un ulteriore contrazione dell’efficiency ratio (rapporto costi/ricavi) dal 52% al 50%.

Banco Santander maestro nelle integrazioni

Banco Santander (SAN) ha perso il 15% (in dollari) da inizio anno e ora viaggia attorno a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,83 (riferito all’ADR quotato sul Nyse al 13 luglio 2018).

Uno dei punti di forza del gruppo è la sua forte diversificazione geografica. Oltre alla presenza in Europa, è molto ben radicato in Brasile, Messico e Cile e questo gli ha permesso di restare profittevole anche durante il periodo della crisi immobiliare in Spagna e quella del debito sovrano nel Vecchio continente. Santander è una delle poche banche che ha acquisito e integrato con successo istituti di credito presenti fuori dai confini nazionali. La strategia adottata è quella di mantenere le attività di front-end in loco e di accorpare quelle di back-end in modo da ottenere sinergie e risparmiare sui costi operativi.

“Apprezziamo la scelta di Santander di sviluppare il segmento retail e commerciale in tutti i mercati in cui è attiva e di concentrare quello della banca di investimento solo in quelle regioni dove è in grado di competere con i più grandi player a livello globale”, dice Guzel. “Le maggiori potenzialità di crescita di Santander sono nei paesi dell’America latina e in particolare in Brasile. L’esposizione ai mercati emergenti aumenta potenzialmente la volatilità dei risultati, ma il gruppo spagnolo riesce a compensare grazie a una buona diversificazione del suo portafoglio attività tra economie sviluppate e in via di sviluppo”.

Di Francesco Lavecchia

Autore: Morningstar Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online