Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 2 hours 4 minutes
  • FTSE MIB

    34.776,67
    +16,98 (+0,05%)
     
  • Dow Jones

    39.745,41
    -14,67 (-0,04%)
     
  • Nasdaq

    16.388,25
    -11,27 (-0,07%)
     
  • Nikkei 225

    40.168,07
    -594,66 (-1,46%)
     
  • Petrolio

    82,39
    +1,04 (+1,28%)
     
  • Bitcoin EUR

    65.667,06
    +1.047,66 (+1,62%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.228,10
    +15,40 (+0,70%)
     
  • EUR/USD

    1,0811
    -0,0019 (-0,17%)
     
  • S&P 500

    5.250,24
    +1,75 (+0,03%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.088,98
    +7,24 (+0,14%)
     
  • EUR/GBP

    0,8552
    -0,0015 (-0,18%)
     
  • EUR/CHF

    0,9751
    -0,0034 (-0,35%)
     
  • EUR/CAD

    1,4649
    -0,0038 (-0,26%)
     

Banche significative, in terzo trimestre deteriorati su totale crediti al 4,5% netto

ROMA (Reuters) - Per i gruppi bancari significativi italiani si è ancora ridotta, nel terzo trimestre del 2018 rispetto ai tre mesi precedenti, l'incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti sia al lordo sia al netto delle rettifiche.

Ed è rimasto su valori "molto contenuti" il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, all'1,7%.

Lo dice la Banca d'Italia nel Bollettino Economico diffuso oggi.

La Bce sta assegnando a ciascuna delle banche europee su cui vigila, una specifica scadenza per arrivare alla piena copertura degli stock di crediti deteriorati.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Nel terzo trimestre 2018, scrive Banca d'Italia nel Bollettino, il rapporto tra prestiti deteriorati e totale crediti per i gruppi significativi è stato rispettivamente del 9,4% al lordo delle rettifiche e del 4,5% al netto (era 9,7% e 4,7% nel periodo precedente).

"Alla diminuzione ha contribuito l’attuazione dei piani di cessione delle posizioni in sofferenza; il tasso di copertura delle esposizioni deteriorate si è mantenuto stabile rispetto al trimestre precedente (al 54,5 per cento)".

Le condizioni di offerta del credito, dice Banca d'Italia, rimangono nel complesso distese, anche se dai sondaggi presso le imprese provengono alcuni segnali di irrigidimento.

Rispetto a fenomeni di tensione finanziaria visti in passato, la trasmissione dei maggiori costi di raccolta all'ingrosso non si sta traslando sui tassi per i prestiti grazie a una "più stabile composizione del passivo degli intermediari" e per la "più ampia patrimonializzazione

del sistema bancario".

Il costo del credito, dice Bankitalia, "continuerebbe però a essere spinto gradualmente al rialzo se il più elevato livello dei rendimenti sovrani si dimostrasse persistente".

Lo spread tra titoli governativi decennali italiani e tedeschi è oggi poco sopra 250 punti base. Da inizio anno è rimasto compreso all'incirca tra 250 e 270 punti.

Per le banche significative, a fine settembre 2018 il capitale di migliore qualità (CET1) era pari al 12,7% delle attività ponderate per il rischio (risk weighted assets, RWA), come a giugno.

"L'effetto della riduzione delle riserve su titoli di Stato valutati al fair value, dovuta al calo delle loro quotazioni, è stato compensato dalla flessione degli RWA", osserva Banca d'Italia.

(Stefano Bernabei)