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Banche, sofferenze nette dicembre 1,6% impieghi, minimo da marzo 2010 - Abi

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ROMA (Reuters) - Il rapporto tra le sofferenze nette e il totale degli impieghi delle banche italiane è sceso di nuovo a dicembre all'1,61% dall'1,70% di novembre, al minimo da marzo 2010, ha detto l'Abi presentando il suo resoconto mensile.

In termini assoluti, a dicembre le sofferenze al netto delle rettifiche sono state pari a 27,5 miliardi, anche in questo caso minimo da marzo 2010 e in calo di quasi il 14% su un anno prima.

L'Abi prevede che il settore bancario italiano riuscirà a ridurre il peso dei crediti problematici a poco più del 5% del totale dei crediti entro il 2022, avvicinando la soglia diventata il nuovo punto di riferimento per le banche in Europa sulla base delle linee guida dell'Eba, autorità bancaria europea.

Il tasso medio che le banche hanno applicato sui nuovi finanziamenti alle imprese è cresciuto a gennaio - sempre secondo il rapporto mensile - all'1,42% dall'1,37% del mese precedente, mentre quello sui nuovi mutui casa è salito leggermente all'1,45% dall'1,44%.

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Il ritmo di crescita dei prestiti alle imprese continua però a essere negativo nonostante i bassi tassi di interesse. A dicembre c'è stata una riduzione dell'1,9% su base annua, al livello più basso da maggio 2015, a causa di una domanda di finanziamenti per investimenti da parte delle imprese particolarmente contenuta, ha spiegato Abi.

Quanto alla raccolta, la crescita annua del 4,6% vista a gennaio si compone di un aumento dei depositi (in conto corrente, certificati di deposito e pronti termine) di quasi 87 miliardi e di una contrazione contenuta in circa 7 miliardi di quella fatta tramite obbligazioni.

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(Stefano Bernabei, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)