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Banche, sofferenze su impieghi a massimo da 1999, tassi mutui ai minimi

Banche, sofferenze su impieghi a massimo da 1999, tassi mutui ai minimi. REUTERS/Stefano Rellandini

ROMA (Reuters) - La rischiosità dei prestiti delle banche italiane continua a crescere portando il rapporto tra sofferenze lorde su impieghi a gennaio a un valore dell'8,4%, che è un massimo da aprile del 1999.

La cattiva qualità del credito, ribadita oggi nel rapporto Abi di febbraio, si sposa con qualche iniziale segnale di rallentamento del trend di caduta degli impieghi che, complessivamente, sono calati a febbraio del 3% ma erano in calo del 4,5% nel novembre scorso.

"C'è una tendenza che inizia a emergere, dobbiamo vedere se proseguirà nelle prossime settimane", ha commentato il chief economist dell'Abi Gianfranco Torriero presentando i dati in una conference call.

Tra le evidenze segnalate questo mese, c'è anche il livello al minimo da settembre del 2011 toccato dai tassi praticati per i nuovi finanziamenti per l'acquisto di case, al 3,44% a febbraio dal 3,5% del mese precedente (una media ponderata in cui prevale decisamente con l'80% la componente a tasso variabile, preferita per il basso livello dei tassi attuali). Lo stesso indicatore era al 5,48% a fine 2007, cioè pre-crisi.

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TENGONO DEPOSITI MA ANCORA FORTE CALO OBBLIGAZIONI

L'andamento della raccolta continua a riflettere il trend degli ultimi mesi, con un progressivo rallentamento della crescita di quella da depositi e una forte emorragia della componente a medio lungo che da un anno ha perdite attorno al 10%. "Un dato che penalizza l'erogazione dei prestiti a medio e lungo termine", si legge nella sintesi del rapporto.

In febbraio il totale è stato 1.717 miliardi con un calo del 2,23%, fatto di un debole incremento dell'1,12% per la predominante raccolta da depositi e con un calo del 9,36% a 509 miliardi per le obbligazioni.

FRENA UN POCO IL TREND DI CALO DEGLI IMPIEGHI

Gli impieghi complessivi a febbraio, pari a 1.885 miliardi, sono in calo del 2,97% dal 3,29% del mese precedente, segnalando un progressivo rallentamento del decremento che aveva toccato il picco a novembre scorso (-4,51%). La componente dei prestiti a famiglie e imprese, pari a 1.430 miliardi, cala del 2,86%, poco sopra il 2,34% di gennaio ma sotto il -4,46% di novembre.

SOFFERENZE LORDE SOPRA 160 MILIARDI, NETTE SOPRA 80 MILIARDI

Continua di mese in mese la crescita delle sofferenze con il dato al lordo delle svalutazioni che in gennaio è stato pari a 160,4 miliardi, 4,5 miliardi più del mese prima e 34,3 miliardi in più in un anno. In rapporto agli impieghi è un dato pari all'8,4% che è un massimo da aprile 1999. Questo valore raggiunge il 14,2% per i piccoli operatori economici (11,9% a gennaio 2013), il 13,4% per le imprese (9,7% un anno prima) ed il 6,5% per le famiglie consumatrici (5,7% a gennaio 2013).

Le sofferenze nette totali a gennaio sono state pari a 80,5 miliardi, circa 555 milioni in più rispetto al mese precedente e circa 16,1 miliardi in più rispetto a gennaio 2013 (+25% l'incremento annuo).

Il portafoglio titoli delle banche italiane stimato da Abi è a febbraio pari a 1.031,3 miliardi di euro, poco variato da gennaio.

(Stefano Bernabei) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia