Banche, Stato aiuti a velocizzare prestiti a imprese con garanzie - Massiah (Ubi)
MILANO (Reuters) - Le banche svolgono un ruolo fondamentale per aiutare il sistema economico ad affrontare la crisi provocata dal coronavirus e per ripartire una volta superata la fase di emergenza, ma serve un aiuto dello Stato per velocizzare il meccanismo di trasmissione degli interventi adottati all'economia reale.
Lo ha detto l'AD di Ubi Banca Victor Massiah in un'intervista a SkyTg24.
"In una prima fase serve assolutamente garantire liquidità alle aziende e gli strumenti previsti come le moratorie e le iniezioni di liquidità che noi banche stiamo dando sono fondamentali per mantenere in vita aziende e privati", ha detto Massiah.
In una seconda fase, quelle del "ritorno alla normalità", il sistema bancario può contribuire a "dare sufficiente ossigeno di medio-lungo termine" e questo può avvenire anche grazie al sistema delle garanzie statali sui prestiti, ha aggiunto.
Il banchiere sottolinea tuttavia come sia necessario "essere velocissimi ed estramamente concreti nel portare i fondi al sistema economico e, sostanzialmente, essere veloci nel concedere".
"Lo Stato ci deve aiutare a essere veloci con delle procedure, a sua volta estremamente veloci, con garanzie che sono dell'80, del 90 o del 100% e che saranno messe a disposizione immediatamente in tutta l'economia per rilanciarci".
Il governo ha approvato a marzo un decreto d'emergenza da 25 miliardi, di cui 5 miliardi in garanzie per prestiti bancari e liquidità per imprese e famiglie che, secondo le stime del Tesoro, potrebbero ammontare fino a 340 miliardi di euro.
A questi si aggiungerebbero altri 10 miliardi per garantire credito e liquidità a professionisti e aziende colpiti dalla crisi del coronavirus, secondo una fonte governativa
Ubi, particolarmente presente nelle zone più colpite come Brescia e Bergamo, ha annunciato mercoledì scorso il lancio di un programma di interventi urgenti dal valore complessivo fino a 10 miliardi di euro per sostenere imprese, famiglie e enti del Terzo settore colpiti dalla crisi coronavirus.