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Banche, trasparenza in valutazioni Bce utile a sbloccare fusioni - Abi

The skyline with its banking district and the European Central Bank (ECB) is photographed in Frankfurt

ROMA (Reuters) - Una maggiore trasparenza nelle valutazioni della vigilanza bancaria europea sul capitale richiesto alle banche che prospettano una aggregazione sarebbe utile al processo di consolidamento.

Lo ha detto il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini nel corso di un seminario dell'associazione a Ravenna.

"Oggi non c’è ancora una chiara trasparenza su quali saranno le valutazioni della vigilanza in caso di una proposta di aggregazione, per il requisito di capitale richiesto alla nuova entità", ha detto il direttore generale dell'Abi.

"Difficile ipotizzare una formula matematica, ma non può essere neanche un numero totalmente ignoto".

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Sabatini dà atto al neo presidente della vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria, "di voler migliorare la trasparenza a partire dagli Srep", le valutazioni con cui Bce chiede alla singola banca un capitale prudenziale addizionale per coprire rischi specifici.

Anche il presidente dell'Abi Antonio Patuelli si è detto fiducioso che la presidenza Enria possa portare a una svolta positiva nell'attitudine della vigilanza unica.

"Enria sta sviluppando nei fatti e senza dichiararlo solennemente, una sostanziale svolta rispetto al quinquennio della signora Nouy [Danièle Nouy, a capo dell'Ssm dal 2014 al 2018], caratterizzato più da diniego che da confronto, da diniego prescindendo dal confronto".

Patuelli ha detto che "Enria ha ben presente che per sviluppare fusioni cross-border è necessario omogeneizzare le normative".

Se poi questo sia sufficiente a fare del 2020 l'anno delle fusioni, Patuelli non può spingersi ad affermarlo.

"Per le fusioni, non c'è un medico che le prescriva. Salvo che non sia la vigilanza per casi singoli in cui c'è malattia, dipendono dalle scelte di azionisti e amministratori", ha affermato Patuelli, dicendosi comunque convinto che "l'attività del presidente Enria riuscirà a correggere gli ostacoli posti dalla presidente Nouy alle fusioni. Servirà tempo, ma il 2020 può essere il primo anno per vedere risultati".

(Stefano Bernabei, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)