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Banche, Uilca: stipendi manager aumentano nonostante megaperdite

Un trader al lavoro in una banca. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) - I top manager delle undici principali banche italiane nel 2013 hanno visto aumentare i propri compensi, nonostante i risultati deludenti degli istituti che guidano.

E' questa la conclusione di uno studio dell'Uilca, che inoltre mette in evidenza l'enorme e sempre crescente disparità di salario tra manager e dipendenti: secondo il sindacato, nel 2013 la retribuzione media dei Ceo è stata 62 volte superiore a quella dei lavoratori del settore, mentre nel 2012 era 53 volte più alta e nel 2000 42 volte.

"Con un utile netto totale di -21.870 milioni di euro, la retribuzione complessiva dei Ceo degli istituti bancari oggetto della ricerca, mostra un incremento rispetto al 2012 del 16,80% (dovuto in parte ai 3,6 milioni di euro di penale pagati all'allora Ceo di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, per recesso anticipato del contratto) raggiungendo quota totale di 19,195 milioni di euro", scrive la Uilca, mettendo in evidenza come la retribuzione sia sostanzialmene costituita dalla quota fissa.

In realtà, se non fosse presa in considerazione la buonuscita di Cucchiani, le retribuzioni dei ceo risulterebbero leggermente inferiori rispetto al 2012, quando ammontavano a 16,434 milioni.

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Il discorso è leggermente diverso per i presidenti delle banche.

"I presidenti degli istituti di credito oggetto della ricerca percepiscono per il 2013 una retribuzione pari a 23 volte lo stipendio di un dipendente, tale rapporto era di 25 nel 2012 e di 15 nell'anno 2000. La retribuzione complessiva dei presidenti della ricerca è in contrazione dell'8,35%", si legge ancora nel comunicato.

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