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I bandi del Mur: 4,48 miliardi per la ricerca di filiera nel Pnrr

(Photo: Jane Barlow - PA Images via Getty Images)
(Photo: Jane Barlow - PA Images via Getty Images)

Ammontano a 4,48 miliardi di euro le risorse complessive che il ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato con la pubblicazione dei primi bandi per l’attuazione della parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicata alla ricerca di filiera.

Il primo bando è da 1,6 miliardi di euro per la presentazione di proposte per la creazione di 5 Centri Nazionali dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici. Le tematiche sono: Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech); Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; Mobilità sostenibile; Bio-diversità.

I Centri nazionali – che dovranno essere organizzati con una struttura di governance di tipo Hub & Spoke, con l’Hub che svolgerà attività di gestione e coordinamento e gli Spoke quelle di ricerca – sono aggregazioni di università statali ed enti di ricerca vigilati dal ministero dell’università e della ricerca e possono prevedere il coinvolgimento di università non statali, altri enti pubblici di ricerca e di altri soggetti pubblici o privati, altamente qualificati che svolgono attività di ricerca. Per i centri si prevede un finanziamento tra 200 e 400 milioni di euro ciascuno e saranno finalizzati alla creazione e/o al rinnovamento di infrastrutture e laboratori di ricerca, alla realizzazione e allo sviluppo di programmi e attività di ricerca, a favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico come start-up e spin off da ricerca, e alla valorizzazione dei risultati della ricerca.

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Sono stati poi pubblicati l’avviso pubblico per “la presentazione di proposte progettuali per il rafforzamento e la creazione di Infrastrutture di ricerca”, con lo stanziamento di 1,08 miliardi di euro, e il bando per “la concessione di finanziamenti destinati alla realizzazione o ammodernamento di Infrastrutture tecnologiche di innovazione”, che prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro.
Attraverso questi due bandi, il MUR finanzia complessivamente almeno 30 Infrastrutture: 20 Infrastrutture di ricerca, ovvero impianti, risorse e relativi servizi usati dalla comunità scientifica per compiere ricerche in più discipline, un importante elemento di competitività della ricerca nazionale ed europea, e almeno 10 Infrastrutture tecnologiche di innovazione con l’obiettivo di favorire una stretta integrazione tra imprese e mondo della ricerca e dell’innovazione per sostenere, accelerare e qualificare la crescita economica del Paese.

L’ultimo bando pubblicato dal Mur si rivolge alla creazione e al rafforzamento di “Ecosistemi dell’innovazione territoriali”, con un investimento di 1,3 miliardi di euro. Gli Ecosistemi – per i quali si prevede un finanziamento tra 90 e 120 milioni di euro ciascuno – sono reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, e intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento. Gli Ecosistemi hanno l’obiettivo di agevolare il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese. Verranno così finanziate attività di ricerca applicata, di formazione per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dalle università, la valorizzazione dei risultati della ricerca con il loro trasferimento all’impresa, il supporto alla nascita e sviluppo di start-up e spin off da ricerca, promuovendo le attività e i servizi di incubazione e di fondi venture capital.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.