Barclays, comprare azioni scontate nonostante inflazione
Il punto di vista di Barclays European equity potrebbe non essere condiviso da tutti gli investitori in titoli azionari. Secondo i suoi analisti i titoli azionari andrebbero comprati in questa fasi di ribassi, sostanzialmente perché non ci sarebbero alternative.
E lo affermano nonostante ammettano, in un aggiornamento delle strategie di ottobre reso noto dalla Cnbc, che l’inflazione non andrà via presto (“è appiccicosa”), che il ciclo economico sta maturando, i rapporti prezzo-utile sono alti e la crescita degli utili per azione è destinata a moderarsi, mentre le banche centrali stanno diventando più falchi.
Rendimenti bassi ma positivi per Barclays
Nonostante presentino un quadro per nulla roseo per l’azionariato europeo e per estensione di quello statunitense, per Barclays la prospettiva resta positiva tanto che vedono gli afflussi dei fondi proseguire anche se sono rallentati.
“Con l’aumento dei premi di rischio, i rendimenti aggiustati per il rischio saranno più bassi. Eppure troviamo ancora le azioni più attraenti delle obbligazioni e crediamo che si debbano comprare i dips”, scrivono gli analisti di Barclays.
Gli analisti della banca, inoltre, non vedono nella situazione attuale il rischio di stagflazione perché la domanda resta forte e le condizioni finanziarie allentate. Secondo loro non c’è, quindi, la necessità di rifugiarsi nelle obbligazioni.
Rifugiarsi nelle obbligazioni conviene?
Barclays fa notare anche che la correlazione tra i titoli obbligazionari e azionari è alta, ma che le obbligazioni appaiono scollegate dai fondamentali e saranno quindi più vulnerabili all’inflazione e ai rischi politici.
Quali i rischi in Europa per Barclays
Per gli analisti della banca inglese i rischi per l’Europa derivano dalla crisi energetica, con il gas e il petrolio schizzati alle stelle e di cui molti paesi europei sono forti importatori. Anche se ieri il presidente della Federazione Russa è intervenuto su Gazprom chiedendo di aprire un po’ di più i rubinetti per far fluire qualche metro cubo di gas naturale in più nelle case degli europei.
Covid-19, proseguendo, per Barclays spaventa ancora, tuttavia, le campagne vaccinali sono giunte a saturazione e si è passati ormai alla terza dose. Francamente non si vedono più scenari di chiusura all’orizzonte, poiché la maggior parte della popolazione UE/EEA è vaccinata: il 74,2% degli over 18 anni secondo l’ECDC.
Ha un maggiore peso, invece, la crisi di Evergrande in Cina e più in generale il rischio sistemico dell’immobiliare cinese sul resto del mondo: risulta che anche una seconda società non ha restituito un importante prestito obbligazionario.
Inoltre preoccupa un potenziale shutdown negli USA se il Congresso non si deciderà ad aumentarne il tetto per il prossimo anno con maggiore spesa pubblica.
Le azioni da tenere e quelle da vendere
Barclays fornisce anche qualche indicazione sulle azioni europee da tenere, tra cui quelle italiane e tedesche mentre consiglia di vendere quelle del Regno Unito domestiche.
Il consiglio, in particolare, è di comprare azioni value come energetici e bancari, ma anche di avere una esposizione nelle materie prime nel caso in cui l’inflazione dovesse persistere a lungo.
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