Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.922,16
    +40,66 (+0,12%)
     
  • Dow Jones

    37.986,40
    +211,02 (+0,56%)
     
  • Nasdaq

    15.282,01
    -319,49 (-2,05%)
     
  • Nikkei 225

    37.068,35
    -1.011,35 (-2,66%)
     
  • Petrolio

    83,24
    +0,51 (+0,62%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.340,88
    +860,11 (+1,45%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.334,09
    +21,47 (+1,64%)
     
  • Oro

    2.406,70
    +8,70 (+0,36%)
     
  • EUR/USD

    1,0661
    +0,0015 (+0,14%)
     
  • S&P 500

    4.967,23
    -43,89 (-0,88%)
     
  • HANG SENG

    16.224,14
    -161,73 (-0,99%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.918,09
    -18,48 (-0,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8612
    +0,0056 (+0,65%)
     
  • EUR/CHF

    0,9693
    -0,0017 (-0,18%)
     
  • EUR/CAD

    1,4644
    -0,0007 (-0,05%)
     

Il barile festeggia la Fed

Venerdì scorso la settimana si è conclusa con la comunicazione tanto attesa di Janet Yellen a Jackson Hole. La numero uno della Federal Reserve, rilevando che procede il miglioramento del contesto economico statunitense, ha fatto intendere che la possibilità di un rialzo dei tassi d'interesse negli ultimi mesi sia aumentata. Prendono così nuovamente vigore le ipotesi di un rialzo già a settembre, anche se la Fed potrebbe decidere di non agire prima delle elezioni di novembre negli USA. Janet Yellen ha inoltre affermato che il target d'inflazione al 2% sarà raggiunto nei prossimi anni.

Insomma, la Yellen ha fornito indicazioni “price sensitive”. E così le quotazioni del contratto di ottobre sul LCrude, sono passate repentinamente da $46.95 a $48.45.

Altre notizie sul comparto oil sono le indiscrezioni che profilano accordi tra Iran ed Ecuador, nel tentativo di rafforzare il prezzo del petrolio. L'Iran sta infatti cercando di aumentare le sue estrazioni fino ai livelli precedenti l'embargo internazionale, conclusosi a gennaio di quest'anno.

Teheran aveva già negato la propria partecipazione al vertice di Doha in aprile, dove si chiedeva di congelare la produzione ai livelli di gennaio. Per l'Iran, storico nemico dei sauditi, sarebbe stata una grave perdita essendo i suoi impianti attivi in numero limitato rispetto ai competitors come Russia, Arabia e Kuwait che, al contrario, stanno pompando vicino ai regimi massimi. La scelta quindi non è stata casuale.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Intanto il mercato dell'energia è pronto ad archiviare la "driving season" americana che si conclude ufficialmente il 5 settembre in occasione del Labor Day. E l'attenzione è già proiettata alle previsioni climatiche della prossima stagione invernale. Lo scorso inverno è stato mediamente piuttosto mite, riducendo drasticamente i consumi di gas naturale e derivati del petrolio.

La struttura tecnica del LCrude rimane in congestione, con il trend che si muove all'interno di un range tra $51 e $40. Quest’ultima è l'area di minimo segnata a inizio agosto (vedi grafico) dove transita la media mobile a 200 periodi che ha offerto al barile un valido supporto spingendolo nuovamente in area $48, sopra la media mobile a 50 periodi che al momento potrebbe offrire un interessante supporto nel più breve periodo.

E' ipotizzabile una fase costruttiva del trend fintantoché le quotazioni rimangono sopra l'area di $43 con 1° target di medio a $52 e un secondo più ottimistico a $55. Al ribasso invece gli obiettivi di prezzo si trovano in area $38.

Autore: Carlo Vallotto Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online