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Bassanini (Cdp): Telecom può avere maggioranza in Metroweb

di Alberto Sisto

ROMA (Reuters) - Telecom Italia può avere la maggioranza in Metroweb con opportune regole di governance e accettando di avere come soci altri operatori telefonici.

Lo ha detto Franco Bassanini, presidente della Cassa depositi e prestiti (Cdp) che, attraverso F2i e Fsi, controlla la società della rete, cambiando apparentemente in maniera radicale quella che era stata la sua tradizionale posizione.

"Abbiamo sempre detto che questo è il modello preferito e suggerito dalle autorità: una società aperta a tutti gli operatori e con un forte socio finanziario. Se Telecom accetta l'ingresso degli altri operatori potrà avere la maggioranza fin da subito, anche se dovranno essere scritte opportune regole di governance", ha risposto Bassanini alla domanda se Telecom potrà avere la maggioranza in Metroweb, parlando a margine di un seminario sulle fondazioni bancarie al Tesoro.

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Finora Cdp si era sempre detta favorevole ad aprire Metroweb ai vari operatori privati di telefonia ma contraria al fatto che un solo operatore, nella fattispecie Telecom, potesse averne la maggioranza assoluta.

Alcuni giornali hanno scritto che nel prossimo Cda di Telecom Italia, nella prima settimana di maggio, l'AD Marco Patuano dovrebbe presentare una proposta per rilevare in due tappe il controllo totale di Metroweb.

Bassanini dice che "Telecom può entrare sia apportando capitale sia asset", anche se "c'è ancora una contrarietà del cda di Telecom".

Gli altri operatori potenzialmente interessati all'operazione non dovrebbero mettersi di traverso: "Non mi risulta che Wind e Vodafone abbiano detto no all'ingresso di Telecom", spiega il presidente di Cdp.

Intanto il ministero dello Sviluppo economico annuncia che partirà nei prossimi giorni la consultazione pubblica per definire le aree ad alta concentrazione di infrastrutture in fibra ottica, le cosiddette "aree nere", quelle cioè dove non ci sarà necessità di interventi pubblici. Per esclusione, quindi, gli operatori saranno presto in condizione di capire quali saranno le aree beneficiarie di finanziamento pubblico.

La consultazione "è stata anticipata dopo la decisione di Telecom Italia di comunicare un aggiornamento dei propri piani con l'impegno per la copertura di 40 città", spiega un comunicato del ministero.

Dunque il panorama dei soggetti impegnati nella costruzione della nuova infrastruttura a banda larga e ultralarga sta rapidamente cambiando e rinnovandosi, con l'ingresso di gruppi importanti, anche se alcuni in posizione defilata.

Oggi una fonte governativa ha detto a Reuters che Enel investirà nella fibra per ammodernare la sua rete elettrica, sia sotterranea sia aerea. L'obiettivo è collegare i nuovi contatori "intelligenti".

L'azienda non è interessata a entrare direttamente nella telefonia, ma dovrà comunque aprire la sua rete anche agli operatori telefonici, spiega la fonte.