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“Basta bottiglie di plastica, bevete acqua del rubinetto”. Nuova direttiva Ue ma gli italiani vanno pazzi per la minerale

L’Italia è il primo Paese nell’Unione europea per il consumo procapite di acqua e non solo per uso alimentare: 243 litri al giorno (Getty)
L’Italia è il primo Paese nell’Unione europea per il consumo procapite di acqua e non solo per uso alimentare: 243 litri al giorno (Getty)

Basta acqua in bottiglia, è meglio bere quella del rubinetto. La Commissione europea ha deciso di mettere mano alla direttiva sulle acque potabili: nuovi standard qualitativi, maggiore trasparenza sulle informazioni ai cittadini, armonizzazione nei metodi di valutazione e migliori infrastrutture per garantire l’accesso a una più vasta platea. Eppure l’Italia è il Paese di Eurolandia che consuma più acqua minerale in bottiglia di tutti, bel 208 litri all’anno. Un record.

Ogni italiano beve in media 208 litri d’acqua in bottiglia ogni anno. La media è di 106 litri a testa nel resto d’Europa, e a livello mondiale ci supera solo il Messico con 244 litri procapite. “Da bambino ho vissuto in Italia – spiega il vicepresidente della Commissione, l’olandese Frans Timmermanse ricordo che a volte si rischiava la salute bevendo acqua del rubinetto. Oggi non è più così, ma nel Paese si è creata una cultura che resiste”. L’acqua che scorre dal rubinetto di casa è buona, supera severi controlli e, soprattutto, non si paga. Quella in bottiglia cosa in media 30 centesimi al litro e produce un sacco di plastica – circa 450mila tonnellate all’anno – da smaltire con un impatto non indifferente sull’ambiente.

L’Italia è il primo Paese nell’Unione europea per il consumo procapite di acqua e non solo per uso alimentare: 243 litri al giorno, mentre la media europea è di soli 120 litri. “Per cambiare, i consumatori devono avere fiducia. E per aumentare la fiducia serve più trasparenza”, commenta Karmenu Vella, commissario Ue all’Ambiente. La nuova direttiva imporrà ai distributori di fornire maggiori informazioni agli utenti, anche online, sia sul consumo che sul costo del prezzo al litro, in media di due millesimi di euro.