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Basta un tweet per far sballare lo spread: il caso del leghista Borghi e del prof Puglisi

Borghi, il tweet e lo spread (foto: HuffPost Italia)
Borghi, il tweet e lo spread (foto: HuffPost Italia)

Il mondo dell’economia e della finanza non è più solamente legato al commercio e alla borsa: ma pure alla qualità dei post sui social network. Un recente esempio ce l’abbiamo avuto in casa nostra, e in esso sono coinvolti il leghista Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio alla Camera, il professore di economia Riccardo Puglisi e alcuni utenti di Twitter che si sono introdotti nel dibattito tra Euro e No Euro. Il risultato di tutto questo? Dopo la pubblicazione di un singolo tweet i mercati hanno reagito e lo spread è salito. Nessuna coincidenza: è stata proprio una concatenazione, un evento causa-effetto che ha avuto la stessa risonanza di un comunicato stampa ufficiale del governo.

Tutto è partito dal tweet di un utente che si chiama ‘Venduto Schifoso’. Il nickname non promette nulla di buono, ma sui social c’è anche di peggio, e dunque sorvoliamo. All’una di notte, a mercati chiusi, scrive a Claudio Borghi una sorta di invito a insistere sull’uscita dall’Euro: “Senza #ITAEXIT sarà considerato #traditore quindi se non vuole avere rimpianti faccia quello che tutti noi vogliamo“. Borghi, che è uno che ha tempo per rispondere a tutti – è infatti uno dei rappresentanti della Lega più noti – scrive così: “Prima questi noi devono diventare maggioranza nelle urne“, esponendo la situazione politica attuale in poche significative parole.

La Lega, notoriamente contro l’Euro tanto da scriverlo nel proprio programma, non può attualmente fare in modo che l’Italia esca dall’Euro. L’alleanza con il Movimento 5 Stelle non lo permette, e nel contratto infatti non c’è nulla di simile; e ugualmente l’Italia non sarebbe uscita dall’Euro nemmeno con un governo tra Lega e Forza Italia, visto che il partito di Berlusconi fa parte del Partito Popolare Europeo, arcigno difensore della moneta unica.

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Come hanno fatto il tweet e la risposta di Borghi a influenzare i mercati? Il professore associato di Economia all’Università di Pavia, Riccardo Puglisi, anche lui molto attivo su twitter e spesso su posizioni contrarie a quelle di Borghi, rilancia il tweet il pomeriggio successivo, scrivendo: +++ Borghi, se la Lega prende la maggioranza nelle prossime elezioni l’Italia uscirà dall’Eurozona +++. Dopo di questo, il sito Zerohedge riprende le dichiarazioni di Puglisi, attribuendole erroneamente alla celebre agenzia giornalistica Reuters.

In campo finanziario Reuters è una fonte davvero attendibile, e dunque i mercati reagiscono a questa concatenazione di eventi. Lo spread si alza improvvisamente. Tra le 15 e le 16 del pomeriggio del 15 novembre, da circa 313 punti base lo spread con i bund tedeschi arriva a toccare quasi i 320, per poi tornare a calare dopo che la notizia viene ridimensionata.

Il ‘litigio’ di parole su Twitter è l’immagine dell’Italia attuale. Da una parte un partito da sempre contrario all’Euro (e questo è innegabile) che è pesantemente al governo, seppur dividendo la seggiola con un altro partito (il Movimento 5 Stelle) che non ha ancora deciso davvero se l’Euro è una cosa positiva o negativa. Dall’altra un professore di economia che, come molti altri, fa la radiografia a tutto ciò che viene pubblicato dal governo per capire com’è e come sarà l’economia italiana. Il dibattito diventa feroce mentre Reuters nega di aver mai scritto un articolo intitolato con le parole di Puglisi.

Puglisi non ha arretrato sulle sue posizioni, mentre Zerohedge (blog finanziario statunitense anonimo che a Wall Street qualcuno legge quotidianamente) ha dovuto rettificare, essendosi ‘inventato’ il coinvolgimento di Reuters – che pure ha ripreso la notizia dello spread in salita, attribuendola a una dichiarazione di Borghi (quella scritta in risposta a ‘Venduto Schifoso’).

Borghi conclude lo scambio dichiarando: “Diffusione di notizie false con conseguenza di provocare ribasso dei titoli di stato: a codice fanno fino a 6 anni di carcere. Per qualcuno finisce oggi la ricreazione“. Ma è evidente che l’Italia resta un’osservata speciale proprio perché spesso non si comprende la direzione che vuole prendere.

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