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Battiston: "Fra due settimane 5-6 Regioni in zona gialla, al netto di Omicron"

(Photo: Getty/Hp)
(Photo: Getty/Hp)

Premetto che al momento si possono fare solo ragionamenti senza considerare gli effetti della variante Omicron. Se la crescita continuerà con questo passo, un andamento esponenziale molto regolare ma ancora abbastanza lento, da ora a Natale alcune regioni passeranno in zona gialla. Mi sembra però improbabile immaginare tutta l’Italia colorata di giallo a Natale, come qualcuno ha ipotizzato”. Il fisico Roberto Battiston chiede di guardare i dati con realismo: quelli attualmente a disposizione ci dicono che, con molta probabilità, alcune regioni andranno verso misure più stringenti imposte dal sistema a zone colorate. La Calabria probabilmente supererà nella prossima decina di giorni i parametri per entrare in quella gialla. Nel Lazio una situazione analogapotrebbe presentarsi tra due settimane, così come in Lombardia. A seguirle potrebbero essere altre regioni, anche perché le misure per contenere i contagi - il rafforzamento della carta verde, le vaccinazioni per i bambini – inizieranno a essere attivetra una settimana, la prima, e a partire da Natale, la seconda. Nel caso della Carta Verde rafforzata, gli effetti si potranno vedere solo dopo un paio di settimane, nel caso delle vaccinazioni i tempi sono più lunghi.

“In questo momentonon abbiamo ancora strumenti addizionali rispetto a quelli che avevamo a metà ottobre per piegare la crescita esponenziale dei dati Covid, a parte naturalmente le terze dosi che hanno raggiunto l’11% della popolazione” spiega ad Huffpost Roberto Battiston, “Il colore delle zone, con l’aumento delle restrizioni, è quindi al momento l’unica arma per piegare la curva, quando si arriva a livelli critici”. Il Friuli Venezia Giulia ha fatto da apripista, prima regione ad abbandonare il bianco che in maniera omogenea negli ultimi mesi aveva coperto l’Italia. Passato al giallo per un aumento di casi Covid non più sostenibile dagli ospedali e una altissima incidenza, è toccato al Friuli testare il Super Green Pass. Ma prima di Natale sulla cartina della penisola potrebbero comparire altre macchie colorate: “La crescita dell’epidemia, ormai da sette settimane,è descritta da un esponenziale che causa un lento, continuo aumento della velocità di crescita. Anche se abbiamo il ritmo di crescita più lento d’Europa, questo non vuol dire che non si stia crescendo. Se non intervengono meccanismi che rallentino il processo, è chiaro che una dopo l’altra vedremo le regioni più esposte andare verso la zona gialla. Già ora Bolzano è all’interno dei parametri di zona gialla”. Da lunedì infatti l’Alto Adige passa in zona gialla.

Il criterio di attribuzione dei colori prevede che abbandonino il bianco le regioni che sforano contemporaneamente tre limiti: quello dell’incidenza (50 positivi su 100mila abitanti), quello dell’occupazione dei posti letto in area non critica (15%) e quello dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (10%). Anche la Lombardia nel giro di due settimane rischia di entrare zona gialla. Il modello “Made” - sistema di monitoraggio elaborato dagli esperti dell’Associazione italiana di epidemiologia - stima che tra due settimane si possa arrivare sopra i 230 per quanto riguarda l’incidenza dei nuovi casi di malattia ogni 100 mila abitanti. Praticamente certo anche che si superi la soglia del 15 per cento di occupazione dei posti letto nei reparti Covid ordinari degli ospedali. A salvare la regione potrebbe essere il terzo paramento: non è detto che si oltrepassi il 10 per cento di posti occupati in terapia intensiva.

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“Se la campagna vaccinale della terza dose dovesse avere quell’impulso al quale tutti stiamo puntando e per cui siamo tutti determinati e se, per esempio in Lombardia, riuscissimo a fare 2,5 milioni di terze dosi che siamo in grado di fare da oggi fino a Natale, probabilmente riusciremmo a frenare molto l’aumento dell’incidenza in Lombardia e quindi potremmo trascorrere un Natale più sereno” si è detto ottimista il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, Guido Bertolaso. Tiene a bada le preoccupazioni anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, questa mattina a radio Capital: “Manca un mese circa, ancora credo che attraverso i comportamenti individuali e collettivi e la campagna vaccinale la zona gialla nel Lazio sia evitabile. Noi siamo stati la regione che nella precedente ondata è stata meno in zona gialla. Non bisogna avere paura ma dobbiamo lavorare per poterlo evitare”. Nella regione della Capitale l’incidenza è sopra i 50 casi ogni centomila abitanti, la percentuale di occupazione dei letti è al 10% in terapia intensiva e all′11% in area medica, secondo gli ultimi dati Agenas.

Più allarmati i toni di Luca Zaia, presidente del Veneto, altra regione a rischio: “Siamo ancora in piena pandemia: la settimana prossima potremmo rischiare di passare in zona gialla e dobbiamo tutti essere più prudenti e assumere comportamenti virtuosi”. Zaia sottolinea l’importanza dei vaccini: “L’arma più potente che abbiamo sono i vaccini. La campagna vaccinale ha quasi raggiunto l′86% della popolazione. Ci troviamo quindi davanti a uno scenario nuovo: a parità di contagi quotidiani, abbiamo un quarto di ricoveri rispetto al passato. Pur tuttavia, anche la vita amministrativa deve continuare e ci apprestiamo ad approvare il bilancio in uno scenario emergenziale, anche se si sono registrati segnali incoraggianti di una ripresa economica”.

Non conosciamo gli effetti che la Omicron darà ai dati Covid, troppo pochi i dati ancora a disposizione. Al momento viene indicata una diffusività maggiore rispetto a quella della variante Delta, ma una sintomatologia frequentemente non grave. Secondo il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), “se effettivamente questa variante non fosse resistente ai vaccini e se infettando un individuo determinasse una buona immunità anche contro le altre varianti del virus SarsCoV2, paradossalmente, la sua diffusione controllata, con protezione delle categorie fragili a rischio, potrebbe rivelarsi per noi positiva, almeno a livello teorico generale”.

Ieri il bollettino Covid segnava 7.975 i positivi individuati nelle ultime 24 ore, 65 le vittime, con un tasso di positività al 2,9%. L’ultimo monitoraggio quotidiano di Agenas ha segnalato che sale al 9% in Italia la percentuale di posti occupati nei reparti ospedalieri da parte di pazienti Covid e 7 sono le regioni che vedono un aumento, di cui 3 superano il livello di allerta del 15%: Friuli Venezia Giulia, che arriva al 22%, Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano al 18%, Campania al 9%, Abruzzo, Provincia autonoma di Trento e Veneto all′8%. Per le terapie intensive, il valore in Italia resta al 7% ma sale in 5 regioni: al 10% nel Lazio, all′8% nella Provincia autonoma di Trento, al 7% in Molise e Sardegna, balza all′11% in Umbria.

Il destino è in parte segnato: le misure che dovrebbero invertire il passo dell’epidemia non sono ancora attive e dovremmo attendere per vederne i benefici. “Ad oggi il Super Green Pass non è ancora in funzione. Quando sarà implementato, potremo misurarne gli effetti dopo circa 2 settimane, verso Natale”, dice Battiston, “Le vaccinazione ai bambini partiranno dal 23 dicembre, quindi vedremo gli effetti nell’anno nuovo. E’ però difficile calcolare con esattezza questi percorsi, anche perché è di sostanziale importanza il comportamento dei cittadini e il rispetto delle norme di distanziamento. Qualche miglioramento a Natale dovrebbe cominciarsi a vedere: non mi aspetto un’Italia senza zone bianche, ma neanche una cartina priva di zone gialle. Presumibilmente le iniziative in corso daranno i loro effetti visibili a partire dall’ anno nuovo, e ciò sarà di fondamentale importanza per affrontare i mesi successivi”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.