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Bca MPS festeggia il piano industriale. I broker hanno dei dubbi

Non si ferma la corsa passa di Banca Monte Paschi che, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rally di oltre il 28%, mette a segno un rialzo a due cifre anche oggi. IL titolo al momento è sospeso per eccesso di rialzo dopo aver segnato un ultimo prezzo a 0,404 euro, con un progresso del 16,43% e volumi di scambio esplosivi visto che fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 134 milioni di azioni, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 70 milioni di pezzi.

Da segnalare che nelle prime due ore di contrattazioni oggi Banca Monte Paschi è arrivato a segnare un massimo intraday a 0,439 euro, con un rally di oltre il 26%, incrementando così ad oltre il 120% il rialzo registrato dai minimi del 17 ottobre scorso.

I risultati dei primi nove mesi dell'anno

Il Cda di Banca Monte Paschi ieri ha approvato i risultati dei primi nove mesi dell'anno, archiviati dal gruppo con una perdita netta di 849 milioni di euro, rispetto all'utile di 585 milioni dello stesso periodo del 2015. I ricavi sono scesi del 16,6% a 3,418 miliardi di euro, mentre il margine di interesse ha riportato una contrazione dell'11,6% a 1,519 miliardi.

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La raccolta diretta è stata pari a 105 miliardi con una flessione di circa 14 miliardi rispetto alla fine dello scorso anno, mentre le commissioni nette sono aumentate del 3,2% a circa 1,402 miliardi di euro.
I crediti deteriorati lordi ammontano a 45,6 miliardi di euro, in calo di 1,3 miliardi rispetto alla fine del 2015, ma in aumento di circa 0,26 miliardi in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. Il Common Equity Tier 1 su base transitional si attesta all'11,49%, contro il 12,11% al 30 giugno scorso.

Aumento di capitale e deconsolidamento di 27,6 mld di NPL

A catalizzare l'attenzione del mercato è soprattutto il piano di rafforzamento patrimoniale di Banca Monte Paschi e il business plan al 2019.
La banca senese realizzerà un aumento di capitale fino ad un massimo di 5 miliardi di euro e l'assemblea straordinaria sarà chiamata a deliberare in merito il prossimo 24 novembre.
La ricapitalizzazione sarà realizzata con esclusione o limitazione del diritto di opzione e sarà assistita da un accordo di pre-underwriting sottoscritto da un consorzio di primarie istituzioni finanziarie.

L'obiettivo è di completare l'aumento di capitale entro la fine dell'esercizio in corso e per la stessa data è previsto il deconsolidamento dal bilancio del portafoglio di crediti in sofferenza al 30 giugno 2016, pari a 27,6 miliardi di euro. Il deconsolidamento sarà realizzato tramite la cessione ad un veicolo di cartolarizzazione di 9,1 miliardi di euro, con contestuale assegnazione delle junior notes agli attuali azionisti di Banca Monte Paschi.

Gli obiettivi del piano al 2019

Il piano triennale al 2019 elaborato dall'AD Morelli prevede a fine periodo un utile netto superiore a 1,1 miliardi di euro, rispetto alla perdita di 4,8 miliardi di euro nel 2016, con un Rote superiore all'11% malgrado la crescita prudenziale dei ricavi.
Il Common Equity Tier 1 Ratio passerà dall'11% al 13,5%, mentre il liquidity coverage ratio dal 161% al 143%. Al 2019 il rapporto cost/income scenderà dal 60% al 55%, con la previsione di 2.600 tagli all'organico, pari a circa il 10%, e la chiusura di 500 filiali.

Le prime reazioni delle banche d'affari

Commentando queste indicazioni, gli analisti di Banca IMI segnalano che la struttura del piano al 2019 segue le linee guida anticipate dalla banca a luglio scorso. In attesa dei dati tecnici sull'aumento di capitale, gli esperti fanno notare che i target del business plan sono di gran lunga superiori al consensus. Banca IMI però mantiene una view cauta su Banca Monte Paschi, confermando la raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo in revisione.

Non si sbilanciano neanche i colleghi di Kepler Cheuvreux che consigliano semplicemente di mantenere il titolo in portafoglio, con un target price a 0,45 euro pre-diluizione.
Con riferimento ai conti diffusi da Banca Monte Paschi il broker parla di un incoraggiante trend dei ricavi, mentre definisce molto ambiziosi gli obiettivi al 2019 di un utile netto oltre 1,1 miliardi di euro, rispetto alla sua stima di meno di 600 milioni, e di un ROTE superiore all'11% che si confronta con il 5,6% messo in conto dagli analisti.

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