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Bce, acquisti bond programma QE inizieranno lunedì 9 marzo

Il presidente della Bce Mario Draghi in arrivo all'Ecofin straordinario di Bruxelles. REUTERS/Eric Vidal

NICOSIA (Reuters) - La Bce comincerà ad effettuare gli acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario nell'ambito del programma di quantitative easing da lunedì prossimo, nove marzo.

Lo ha detto il presidente Mario Draghi nella conferenza stampa al termine della riunione odierna del direttivo della Bce, tenutasi a Nicosia.

Draghi ha poi confermato che gli acquisti di governativi verranno condotti fino a settembre 2016 e "in ogni caso finché non si osserverà un aggiustamento sostenuto" nell'andamento dell'inflazione.

Il numero uno della banca centrale sottolinea poi che non c'è ragione per ritenere o prevedere alcuna modifica rispetto all'attuale impegno a comprare asset per 60 miliardi al mese fino a settembre 2016 e oltre se necessario.

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Gli acquisti di bond, ha spiegato Draghi, potranno essere effettuati anche a tassi negativi a patto che non siano inferiori a quello fissato per le 'deposit facilities'.

Nel frattempo continueranno gli acquisti di covered bond e cartolarizzazioni (Abs), ha aggiunto il presidente, preannunciando la diffusione di un comunicato con i dettagli del QE al termine della conferenza stampa.

ATTESO GRADUALE RAFFORZAMENTO ECONOMIA

Le misure monetarie adottate, ha affermato Draghi, contribuiranno al sostanziale ritorno dell'inflazione verso il target.

Draghi riserva qualche dichiarazione di cauto ottimismo alle prospettive dell'economia, spiegando che gli ultimi dati vanno nella direzione di un ulteriore miglioramento nell'attività all'inizio di quest'anno.

"Guardando avanti, ci aspettiamo che la ripresa economica si ampli si rafforzi gradualmente".

TASSI FERMI

A fine mattinata, in linea con le attese di mercato, l'istituto centrale ha lasciato invariato il costo del denaro all'attuale minimo storico dello 0,05%, e i tassi su depositi e prestiti marginali rispettivamente a -0,2% e a +0,3%.

In base a quanto emerso dall'ultimo sondaggio Reuters, una ristretta maggioranza degli interpellati - 43 economisti su 83 - ritiene che il programma di QE consentirà di riportare l'inflazione in linea all'obiettivo ufficiale di "inferiore ma prossimo a 2%". Sulla durata del 'QE', 40 su 81 degli interpellati ne prevede un'estensione, 35 la fine e 6 una chiusura anticipata. Più in generale, l'ampia maggioranza degli analisti resta del parere che l'inflazione della zona euro non sia destinata ad accelerare in maniera consistente neanche in caso di una ripartenza dei prezzi dell'energia.

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