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La Bce non spegne il super euro, allungo di Eni

La prima settimana piena di settembre ha visto ancora una volta il ritmo sui mercati dettato dalle tensioni geopolitiche e dai movimenti valutari. La debolezza del dollaro statunitense si è confermata con gli investitori che guardano alle possibili ricadute sull'economia Usa dei recenti uragani, come confermato dal maggior balzo degli ultimi due anni delle richieste di sussidi di disoccupazione. Il cambio tra euro e dollaro è così salito ai nuovi massimi a oltre due anni nonostante il riferimento di Mario Draghi alla preoccupazione per gli effetti della forza della divisa unica europea. La Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse rimandando al prossimo meeting del 26 ottobre l'annuncio sulla ricalibrazione del QE complice anche il nuovo scenario che è di una minore inflazione prospettica nel 2018 e nel 2019. Sul fronte Federal Reserve invece è sempre più probabile, come si evince anche dagli ultimi discorsi dei banchieri statunitensi, che quest'anno non si proceda a ulteriori strette monetarie.

La settimana chiusa l'8 settembre ha visto Fiat Chrysler Automobiles (FCA) toccare i nuovi massimi assoluti a ridosso di quota 14 euro sostenuta dal susseguirsi di valutazioni positive da parte degli analisti tra fondamentali solidi e prospettive di operazioni strategiche per estrarre ulteriore valore per gli azionisti. Sono stati quindi forti i volumi sui certificates legati al titolo del Lingotto con il Turbo Long su Fca avente codice Isin NL0012317424 (scadenza 15 dicembre 2017) che ha registrato scambi per oltre 233 mila euro. Il certificato, adatto a chi vuole andare al rialzo su Fca, propone attualmente una leva di 4,37.

Protagonista in positivo nell'ultima settimana è stata Eni che ha beneficiato del progresso delle quotazioni del petrolio e le prospettive positive. Il vice ministro per il giacimento Kashagan, in Kazakhistan, sviluppato da un consorzio di cui fa parte il gruppo del Cane a sei zampe; il prossimo anno dovrebbe produrre 260.000 barili giornalieri. Al momento nel giacimento vengono estratti, ogni giorno, 200 mila barili. Il Turbo Long su Eni con codice Isin NL0012163265 e scadenza al 15/12/2017, presenta un livello strike a quota 12,1 euro e la leva è pari a 612,44. La distanza dal valore di strike (e quindi di knock-out) è superiore al 10%.

Scambi molto sostenuti per oltre 593 mila euro sul Cash Collect Doppia Barriera su Intesa Sanpaolo (Isin NL0012317309 ). La scadenza è ancora molto lontana (3 agosto 2020), ma risulta interessante in vista della prossima data di valutazione intermedia (5 febbraio 2018). Se a tale data Intesa Sanpaolo quoterà a un valore superiore o pari a quello iniziale (2,90 euro), l'investitore riceverà 103,50, con quindi un rendimento potenziale di circa il 4% rispetto ai valori a cui è possibile acquistare il certificato (99 euro). Il Cash Collect Doppia Barriera distribuisce ogni sei mesi un premio del 3,15% se la quotazione di Intesa Sanpaolo risulta superiore al 75% del valore iniziale.

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Forte interesse ha attratto anche il Cash Collect su Mediobanca (Isin NL0012165062 ) con scadenza 27 maggio 2019. Attualmente scambiato in area 95 euro, il Certificate offre un rendimento potenziale di oltre 5 punti percentuali in caso di scadenza anticipata alla prossima data di osservazione (27 novembre 2017); se a tale data Mediobanca risulterà maggiore o uguale al valore iniziale l’investitore riceverà 100,80 euro per certificate. Attualmente viaggia il 5% circa sotto il valore iniziale.

Autore: Investimenti Bnp Paribas Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online