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Bce pronta a misure non convenzionali contro bassa inflazione

La sede della Banca centrale europea a Francoforte. REUTERS/Kai Pfaffenbach

FRANCOFORTE (Reuters) - La Bce non esclude un ulteriore allentamento delle condizioni monetarie, utilizzando anche strumenti non convenzionali per combattere la bassa inflazione, ma per ora le aspettative sui prezzi rimangono saldamente ancorate e la ripresa economica, per quanto modesta, procede in linea con le precedenti valutazioni.

Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi nella conferenza stampa seguita al meeting odierno della banca centrale, che ha lascito invariati i tassi di interesse.

"Il direttivo della Bce è unanime nel suo impegno ad utilizzare strumenti non convenzionali che rientrano nel proprio mandato con l'obiettivo di affrontare efficacemente i rischi di un periodo di bassa inflazione troppo prolungato" ha affermato Draghi.

Nonostante il nuovo calo mostrato dall'inflazione della zona euro, scesa in marzo, allo 0,5%, il livello più basso dal novembre 2009, la Bce continua dunque a non vedere l'urgenza di un nuovo intervento espansivo e, pur tenendo caldi i motori della banca centrale, Draghi si limita per ora a ribadire una retorica decisamente accomodante.

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BCE HA DISCUSSO QUANTITATIVE EASING

Draghi ha spiegato che i rischi di deflazione restano bassi, anche se destinati ad aumentare quanto più a lungo l'inflazione rimarrà su livelli bassi. Secondo il numero uno della Bce l'inflazione armonizzata della zona euro dovrebbe confermarsi bassa nei prossimi mesi - anche se è previsto un rimbalzo in aprile in parte dovuto alla Pasqua - ma poi risalire gradualmente nel corso del 2015 fino ad avvicinarsi alla soglia del 2% nel 2016.

Draghi ha sottolineato che Francoforte non ha ancora esaurito le misure non convenzionali a sua disposizione, sottolineando che tra queste rientra anche il 'quantitative easing', ovvero la possibilità da parte della Bce di procedere all'acquisto di titoli di Stato, un'opzione che, insieme al taglio dei tassi, è stata discussa esplicitamente nel meeting odierno.

"Abbiamo parlato di tassi di interesse più bassi, di un taglio del tasso sui depositi overnight e abbiamo parlato di un prolungamento dei finanziamenti a rubinetto a tasso fisso e abbiamo parlato di quantitative easing" ha dichiarato Draghi, aggiungendo che la banca centrale rifletterà ora con attenzione su come strutturare un quantitative easing nella zona euro.

TASSI INVARIATI, COSTO DENARO RESTA A 0,25%

Il direttivo della Bce ha lasciato invariato il costo del denaro al termine dell'incontro di oggi, in linea con quelle che erano le attese di mercato,

Il tasso di rifinanziamento principale nei diciotto Paesi della zona euro resta dunque al minimo storico dello 0,25%, raggiunto a seguito del taglio di un quarto di punto dello scorso novembre.

Confermati rispettivamente a 0,75% e a zero anche il tasso sui prestiti marginali e quello dei depositi overnight, con un corridoio stabile a tre quarti di punto percentuale.

Nell'ultimo sondaggio Reuters, pubblicato venerdì scorso, prima della diffusione della stima flash Eurostat sull'inflazione di marzo, 70 economisti su 72 interpellati prevedevano su tassi invariati.

La mediana delle attese dava inoltre un valore stabile del tasso refi a 0,25% fino ad almeno ottobre dell'anno prossimo, termine dell'orizzonte delle previsioni raccolte.

A dispetto del dato di inflazione di lunedì scorso la doccia un analogo sondaggio tra gli operatori di mercato mostrava ancora un ampio consensus - 18 su 22 - per un nulla di fatto nel meeting odierno.