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La BCE proroga il QE, ma riduce gli acquisti di asset

Banche centrali in primo piano

di Arnaud Masset

Prima la BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) ...

Ieri il dollaro USA ha fatto registrare i guadagni più consistenti, sulla scia della decisione della BCE di prorogare il programma di allentamento quantitativo; l’USD è salito diffusamente, l’indice del dollaro ha guadagnato l’1,40%, portandosi a 101,20, mentre la moneta unica. La banca centrale europea ha annunciato una proroga di nove mesi, fino a dicembre 2017, del suo programma di QE, riducendo gli acquisti mensili da 80 a 60 miliardi di euro. Inoltre, Mario Draghi ha reso meno stringenti i requisiti per l’acquisto di bond, consentendo di comprare titoli che rendono meno del -0,4% - l’attuale tasso sui depositi della BCE – e allungando la fascia delle scadenze per i titoli idonei all’acquisto. Queste misure possono essere viste complessivamente come l’inizio del tapering (riduzione degli stimoli); crediamo, però, che la BCE sia più preoccupata per i potenziali problemi di liquidità, che potrebbero spiegare la riduzione della dotazione del QE. Per mitigare l’effetto negativo che la riduzione del QE avrebbe avuto sul mercato, Draghi ha annunciato le due contromisure che hanno impedito un brusco apprezzamento dell’EUR, sostenendo che esse sono dovute principalmente al venir meno dei rischi di deflazione. L’EUR/USD ha ceduto il 2%, scendendo a 1,0610 dopo l’annuncio e da allora scambia su quel livello senza una tendenza chiara.

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...Poi la Fed

C’è grande attesa per la riunione di dicembre della Federal Reserve, vista come l’unica opportunità per un rialzo del tasso. La Fed quindi ha fatto il suo lavoro, preparando il mercato all’intervento. Crediamo che l’attuale restringimento sia completamente scontato, ciò significa che la Fed potrebbe solo deludere se Janet Yellen inviasse segnali accomodanti alla conferenza stampa che seguirà la decisione sui tassi. Anche l’”effetto Trump” sta lentamente scomparendo, perché i mercati hanno capito che serviranno mesi, se non anni, perché il prossimo presidente degli USA attui le sue promesse elettorali. In generale, crediamo che il rally del dollaro stia per finire e una correzione al ribasso diventa sempre più probabile. Preparatevi a un dollaro debole all’inizio del 2017.

Reazione della BNS alla riunione della BCE

di Yann Quelenn

La Banca Centrale Europea ha finalmente deciso di ridurre, da aprile, il ritmo degli acquisti, portandoli a 60 miliardi di euro, e di acquistare bond con tassi inferiori al tasso minimo sui depositi, pari al -0,4%. Questo esito era fondamentale perché la carenza di titoli sta rendendo sempre più difficile l’attuazione del programma di QE.

Dopo la decisione sui tassi e la conferenza stampa della BCE, il franco svizzero è tornato ad apprezzarsi e ora la coppia si è riportata a 1,08. È in pieno svolgimento la guerra della svalutazione; a nostro avviso, le pressioni al rialzo sulla divisa elvetica diventano sempre più difficili da sostenere. Nell’ultimo mese, sulla scia dell’elezione dell’attuale presidente designato Trump, sono aumentati bruscamente i depositi a vista totali, indizio di un intervento consistente della BNS. La pubblicazione dei depositi a vista di lunedì dovrebbe confermare questa ipotesi.

Giovedì prossimo si terrà anche la riunione della BNS; non si possono escludere tassi d’interesse ancor più negativi, come accennato da Andrea Maechler qualche settimana fa: “La politica monetaria accomodante non ha raggiunto il limite della sua efficacia. […]. Riteniamo che i benefici dei tassi d’interesse negativi superino ancora i costi”.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online