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Bce verso un altro deciso rialzo tassi per contrastare inflazione

Esterno dell'edificio della Banca Centrale Europea (Bce) a Francoforte

FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea oggi alzerà nuovamente i tassi d'interesse per contrastare un'inflazione che non accenna a diminuire e, con una mossa importante e una record sul tavolo, l'unica domanda è di quanto.

Preoccupati che l'inflazione alle stelle si stia radicando sempre di più, i banchieri centrali stanno cercando di tenere sotto controllo la crescita dei prezzi più alta da quasi mezzo secolo, che sta divorando i risparmi delle famiglie e pesando sulla produzione delle imprese.

In definitiva, la scelta sarà tra un aumento di 50 e 75 punti base del tasso sui depositi, attualmente a zero.

La seconda opzione rappresenterebbe il rialzo più grande di sempre del tasso di riferimento della Bce, ma a prescindere dall'esito la direzione di marcia della banca è chiara.

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Nei prossimi mesi sono previsti altri rialzi, dato che le pressioni sui prezzi, che dovrebbero già portare a una recessione invernale, continuano a superare anche le previsioni più pessimistiche.

Spinti dai commenti 'hawkish' dei consiglieri conservatori, i mercati hanno ormai quasi prezzato un rialzo di 75 punti base. Anche una esigua maggioranza degli economisti intervistati da Reuters prevede un incremento di 75 punti base.

"Riteniamo che si tratti di una partita molto combattuta, con argomentazioni valide da entrambe le parti, ma in ultima analisi pensiamo che prevarranno i sostenitori di un rialzo più consistente, poiché settembre offre la migliore opportunità di inviare un chiaro segnale di determinazione", ha detto Jens Eisenschmidt, economista di Morgan Stanley.

"Che si tratti di 50 o 75 punti base, ... riteniamo che il ciclo di rialzi della Bce terminerà al 2% a marzo".

La decisione racchiude anche un dilemma politico.

Gli aggiornamenti delle previsioni della Bce mostreranno sicuramente un'inflazione nettamente più alta e una crescita economica significativamente più debole.

I prezzi dell'energia alle stelle ridurranno il potere d'acquisto e quasi certamente faranno sprofondare il blocco in una recessione che potrebbe essere esacerbata da una Bce aggressiva, soprattutto con i costi di finanziamento in crescita per i governi che cercano di aiutare i più colpiti dalla situazione.

Un rialzo consistente dopo un decennio di tassi ultrabassi va anche contro le indicazioni della Bce per il gradualismo e diversi consiglieri, tra cui il membro del consiglio direttivo Fabio Panetta e il capo della banca centrale greca Yannis Stournaras, si sono espressi a favore di una mossa più contenuta.

Le banche centrali sono inoltre impotenti di fronte a un'inflazione determinata da problemi sul fronte dell'offerta, e i rialzi dei tassi di oggi si ripercuoteranno sull'economia per gli anni a venire, quando l'inflazione si ridurrà da sola.

CREDIBILITÀ

Tuttavia, un'azione titubante ora potrebbe far salire le aspettative di inflazione a lungo termine da livelli già elevati, indebolendo la credibilità della Bce nella lotta ai prezzi e mettendo in discussione il quadro stesso del suo mandato.

L'inflazione complessiva dell'area dell'euro è superiore al 9%, mentre il tasso 'core' è al 4,3%, più del doppio dell'obiettivo della Bce, il che indica che le pressioni sui prezzi determinate dall'energia si stanno sempre più diffondendo nell'economia.

Una mossa più contenuta indebolirebbe anche l'euro, dato che la Federal Reserve statunitense sta chiaramente aumentando i tassi più rapidamente, il che a sua volta alimenterebbe ulteriormente l'inflazione per i carburanti dato che l'energia è denominata in dollari.

Per questo motivo diversi consiglieri Bce si sono pubblicamente espressi a favore di un'opzione di 75 punti base, imprimendo al dibattito una svolta 'hawkish'.

L'imminente recessione, inoltre, giustifica la scelta di anticipare i rialzi dei tassi, dato che sarà difficile comunicare un'azione aggressiva una volta che la recessione avrà preso piede.

Alcuni consiglieri potrebbero addirittura accogliere con favore una recessione poco profonda che, con il mercato del lavoro europeo sempre più solido, potrebbe dare sollievo alle imprese che ora faticano a trovare lavoratori.

"Ci aspettiamo aumenti dei tassi di 75, 50 e 25 punti base nelle prossime riunioni di quest'anno, portando il tasso sui depositi in territorio neutrale mentre l'economia rallenta, e altri tre aumenti di 25 punti base l'anno prossimo", ha detto Anatoli Annenkov, economista di Societe Generale.

Oltre all'annuncio sui tassi, la Bce discuterà probabilmente la modifica delle modalità con cui paga gli interessi sulle riserve in eccesso parcheggiate dalle banche commerciali, ora destinate a godere di guadagni privi di rischi su centinaia miliardi di euro di liquidità in circolazione nel sistema finanziario.

La Bce potrebbe anche discutere se iniziare a ridurre il proprio bilancio nell'ambito del processo di normalizzazione della politica monetaria.

Tuttavia, non è prevista una decisione in alcuno di questi temi.

La Bce annuncerà la sua decisione di politica monetaria e presenterà le nuove proiezioni economiche alle 14,15, seguita dalla conferenza stampa della presidente Christine Lagarde alle 14,45.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)