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Berenberg severo con i bancari. Ecco i titoli da vendere subito

A Piazza Affari quest'ultima seduta della settimana viene vissuto nel segno dell'incertezza dai titoli del settore bancario che non riescono a muoversi tutti nella stessa direzione.

Si presentano appena sopra la parità Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) con un frazionale rialzo dello 0,08%, seguiti da Banca Popolare dell'Emilia Romagna che mostra un lieve progresso dello 0,05%. In calo dello 0,26% Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) , mentre Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) perdono l'1,43% e l'1,59%, lasciando più indietro Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) e Banca Monte Paschi che accusano un ribasso rispettivamente dell'1,62% e del 2,17%.

View negativa di Berenberg sui bancari

A condizionare l'andamento odierno dei bancari contribuisce un report di Berenberg, i cui analisti segnalano che sul settore la pressione per valutare correttamente i propri attivi aumenta e quindi c'è la possibilità di assistere a perdite su crediti aggiuntive.

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Bocciati Banco Popolare e Banca Popolare di Milano

Proprio in ragione di ciò per Banca Popolare di Milano il broker ha incluso nelle sue stime una carenza di capitale di 700 milioni di euro. L'idea degli esperti è che su base stand-alone il titolo valga 0,5 euro, mentre in uno scenario di fusione il valore a 0,3 euro. Proprio in vista del close del deal con Banco Popolare, Berenberg ha deciso di abbassare la raccomandazione su Banca Popolare di Milano da "hold" a "sell", con un prezzo obiettivo che passa da 0,64 a 0,3 euro.

Ancor meno confortanti le indicazioni per Banco Popolare, per il quale gli analisti hanno incluso nelle loro stime uno shortfall di capitale di 2,7 miliardi di euro, ipotizzando un incremento del ratio di copertura sui crediti in sofferenza all'80%.
Anche per questo titolo il rating è stato modificato da "hold" a "sell", con un target price ridotto nettamente da 7,5 a 1,9 euro.

Il giudizio su Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Bca MPS

Sempre tra le Popolari, è da vendere anche Ubi Banca, il cui fair value viene tagliato del 50% da 3 a 2 euro. Gli analisti ricordano che la società ha presentato un nuovo piano industriale focalizzato sulla crescita dei ricavi, sul taglio dei costi e sulla riduzione delle perdite su crediti, ma l'idea degli analisti è che Ubi Banca non riesca a raggiungere tutti e tre gli obiettivi.

Anche per Ubi Banca viene incluso nelle stime uno shortfall di capitale nell'ordine di 2,3 miliardi di euro, pur segnalando che gli analisti hanno apprezzato la semplificazione della struttura del gruppo contemplata nel piano strategico.

Impietosa l'analisi di Banca Monte Paschi che al pari degli altri bancari visti prima è da vendere, con un prezzo obiettivo rivisto da 0,5 a 0,15 euro. Gli analisti segnalano che l'istituto senese ha bisogno di altro capitale per la cessione dei crediti deteriorati, ma è poco probabile che il mercato sia pronto a rispondere a questa richiesta.
Per gli esperti Banca Monte Paschi è ni una situazione di difficoltà che potrebbe condurla al bail-in, ad un'iniezione di fondi da parte del Governo o ad un takeover da un'altra banca.

Secondo gli analisti l'istituto toscano ha bisogno ora di 5 miliardi di euro di capitale rispetto ai 2 miliardi ipotizzati in precedenza. E' improbabile però che il gruppo riesca a procurarsi queste risorse dal mercato, mentre Berenberg definisce realistiche altre due soluzioni: l'applicazione della Bank Recovery and Resolution Directive che potrebbe forzare un bail-in dell'8% delle passività totali e un bail-out con aiuti di Stato in cui il Governo inietta capitale nella banca.

Non si salva dalle grinfie di Berenberg neanche Intesa Sanpaolo che da molti viene apprezzato per il capitale forte, il dividendo elevato e l'eccesso di capitale. Una view con la quale non concordano gli analisti di Berenberg i quali credono che i deboli trend sugli utili sono stati aggravati dalla Brexit. A ciò si aggiunga che il dividendo di Intesa Sanpaolo potrebbe essere a rischio nel caso in cui fosse richiesto un bail-out delle banche più piccole. Anche per questo motivo gli analisti ribadiscono la raccomandazione "sell" sul titolo, con un fair value ridotto da 1,9 a 1,6 euro.

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