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Bergamo oltre la pandemia con il Landscape Award 2021

(Photo: Sophie Pullwoods / 500px via Getty Images)
(Photo: Sophie Pullwoods / 500px via Getty Images)

Da città martire del Covid a simbolo del riscatto e della resilienza: Bergamo con il progetto “La biodiversità dentro la città: la Val d’Astino” si aggiudica il prestigioso Landscape Award 2021, il premio del paesaggio del Consiglio d’Europa. A dare l’annuncio alla stampa estera di Roma il sindaco di Bergamo Giorgio Gori assieme al ministro della Cultura Dario Franceschini. “Un premio - dice il ministro - che va all’Italia e a Bergamo, che in precedenza ha vinto la selezione tra 97 progetti italiani. Ne siamo davvero molto orgogliosi. E’ ancora più importante perché l’Italia ha vinto anche due anni fa e questa è la prova della forza e della qualità del progetto che ha spinto l’Europa a scegliere ancora noi”.


“E’ la settima edizione di questo premio che è nato assieme alla Convenzione sul Paesaggio sottoscritta oggi da 40 Paesi e divenuta sempre più importante. La cosa significativa è il progetto di Bergamo rappresentava l’Italia perché il ministero della Cultura lo aveva premiato pochi mesi fa come migliore in Italia” dice il sindaco Gori.


“Il nostro orgoglio - ha specificato Franceschini - è anche nel fatto che la tutela e la valorizzazione del paesaggio sta in una linea che l’Italia ha scelto molto in anticipo rispetto alle tendenze che per fortuna oggi sono prevalenti in tutto il mondo.

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Noi siamo l’unico Paese al mondo che ha tra i principi fondamentali della carta costituzionale all’art. 9 con la tutela del patrimonio storico e artistico della nazione ma anche la tutela del paesaggio. Quindi davvero i nostri padri costituenti sono stati lungimiranti. Tutelare il nostro paesaggio, le nostre coste e la nostre città è il primo investimento economico di un Paese, difendere le proprie bellezze. Sono molto contento, complimenti a Bergamo, continuiamo in questo senso anche l’anno prossimo con nuovi progetti.


Il sindaco Gori non può non ricordare i primi durissimi mesi della pandemia nella sua città: “In un anno e mezzo abbiamo cercato in ogni modo di andare oltre quella simbologia che si era consolidata in quel momento - ha detto - e abbiamo provato a essere altro oltre la città martire e simbolo del Covid: abbiamo scelto di essere simbolo di resilienza, di ripresa e capacità di reazione. Lo hanno fatto innanzitutto i cittadini e oggi la situazione sanitaria è quella più sotto controllo. L’adesione alla campagna vaccinale supera il 90%, anche sulla terza dose i numeri sono importanti. I cittadini hanno visto in prima persona la gravità della malattia e hanno rispettato le misure di sicurezza e oggi siamo la provincia meno impattata. Nel frattempo la vita della comunità è ripartita con forza: abbiamo il tasso di disoccupazione più basso all’Italia, i valori della produzione industriale sono oltre i dati del 2019, l’export va bene, il turismo è in larga misura ritornato (a dicembre stiamo registrando qualche disdetta di stranieri). Il quadro è positivo, ma siccome servono anche simboli e bandiere questo premio lo issiamo sulla condizione reattiva della nostra città”.


Il progetto è iniziato nel 2020 grazie alla Fondazione Misericordia Maggiore di Bergamo rappresentata dal presidente Fabio Bombardieri che spiega: “Questa splendida Valle era stata plasmata dai monaci nel 1100 e fino alla fine del 1700 era grande polo culturale, giardino con alberi da frutto. Poi era poi diventato un grosso problema per la città a causa del degrado ma ora è tornata un punto di riferimento”. Il neo rettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri ha aggiunto: “Noi ricercatori ci interroghiamo sul futuro, ma abbiamo bisogno anche di campi di sperimentazione e grazie all’azione corale di più enti è stato possibile. Vogliamo una formazione ancora più strutturata per creare i cosiddetti maestri del paesaggio”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.