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Blackstone: in agosto a Wall Street correzione del 10%

Ieri Wall Street ha inaugurato il mese di aprile con tutti i principali indici in negativo: il Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) ha chiuso con un ribasso dello 0,29% a 5.894,68 punti, il Dow Jones a -0,06% a 20.650,21 punti e l'S&P 500con i suoi 2.358,84 punti si è fermato a -0,16%. Una situazione di stasi che ha evidenziato ancora di più come siano gli stessi operatori a stelle e strisce a preferire un rallentamento dell'entusiasmo e un rafforzamento delle posizioni in modo, magari, di dare alla Casa Bianca la possibilità di rimettere in ordine le proprie idee sulle strategie per far approvare quella che adesso per Wall Street è la priorità più impellente: la riforma fiscale.

La view di Blackstone (NYSE: BX - notizie)


Proprio per questo motivo, nel caso in cui ci fosse un rallentamento ulteriore oppure se addirittura non ci fossero gli estremi per l'approvazione di un pacchetto business friendly, i mercati potrebbero trovarsi in una posizione pericolosa e rischiare addirittura un crollo del 10 per cento.

Questa, in sintesi, l'analisi di John Studzinski Vice Presidente di Blackstone Group.

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Il primo stop che la nuova amministrazione Trump ha ricevuto, quello per la riforma sanitaria dell'Obamacare, bocciata dal Congresso, è stato visto come un possibile campanello d'allarme; solo successivamente si è riusciti a trovare dei giusti distinguo che ricordassero a Wall Street come l'ambito sanitario riguardasse nello specifico la popolazione statunitense e perciò il nulla osta o meno dato dai deputati derivava per lo più da logiche di convenienze interne all'elettorato Usa. Diverso il discorso per la riforma fiscale che riguarda non solo la semplificazione delle norme e delle aliquote fiscali ma anche il taglio delle tasse ai privati e soprattutto alle Corporate oltre agli incentivi per il ritorno tra i confini nazionali delle aziende che a suo tempo decisero di esportare i propri stabilimenti dove il costo del lavoro era meno caro.

Il fattore chiave sui mercati

Una rivoluzione che richiede tempo e soprattutto un grande appoggio da parte dei deputati repubblicani i quali, pur avendo la maggioranza in entrami i rami del Parlamento, da subito hanno fatto sapere che non appoggeranno in toto le proposte del presidente Usa. Da qui la tempistica: intorno ad agosto, secondo Studzinski, sarà possibile avere un quasro più chiaro delle possibilità che ha Trump di far approvare la sua riforma e soprattutto del reale appoggio sul quale la sua agenda può contare.

"Se entro la metà del mese di agosto non succede nulla - e dubito che accadrà - allora gli investitori potrebbero reagire preferendo una cautela ancora più forte rispetto a quella che si sta vedendo adesso"

Al di là della questione riguardante un'eventuale ipervalutazione delle azioni Usa, e all'innegabile aumento della volatilità, c'è anche un'altra questione all'orizzonte. Infatti non è solo importante che la riforma fiscale venga approvata mache in sede di dibattito non venga stravolta da troppi cambiamenti. E' infatti questo il punto che evidenzia Jim O'Sullivan, capo economista High Frequency Economics: il testo definitivo potrebbe essere molto meno radicale di quello proprosto da Trump. Le attese riguardano un generale abbassamento delle aliquote fiscali marginali ma verranno tralasciati i tagli più cospicui per evitare un aumento smoderato del deficit.

A confermare la testi, anche Neil Dwane, chief investment officer equity Europe per Allianz Global Investors: il fattore chiave per i mercati è capire se Trump sarà in grado di far approvare la sua riforma oppure se sarà costretto a scendere a compromessi.

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