Bocelli: "Durante il lockdown ho trasgredito le regole"
"Mi sono sentito umiliato e offeso per il divieto di uscire da casa. Ammetto che l’ho violato". Andrea Bocelli, invitato in Senato al convegno “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti” organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi, dice la sua rievocando i mesi di lockdown imposto per contenere i contagi di COVID-19.
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"Ho accettato questo invito ma sono lontano dalla politica. - ha dichiarato Bocelli - Durante il lockdown ho anche cercato di immedesimarmi con chi doveva prendere decisioni difficili. Poi ho cercato di analizzare la realtà e ho visto che le cose non erano così come ci venivano raccontate”.
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"I primi confronti li ho avuti in casa esprimendo qualche dubbio ma sono stato fustigato, i primi ad attaccarmi sono stati i miei figli - ha proseguito - ma mentre il tempo passava, non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?".
"C'è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine - ha affermato il tenore - devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare".
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Bocelli, che in passato ha raccontato di essersi ammalato di Covid-19 in forma lieve e di essere guarito, ha poi concluso: "All'inizio del lockdown, avvalendomi della mia immeritata notorietà, ho disturbato tutti da Renzi a Salvini a Berlusconi, cercando di formare un fronte trasversale di persone di buonsenso per uscire da questa situazione terribile".