Bollette in aumento: in Toscana un agriturismo su tre è costretto a chiudere prima
A chi non piacerebbe godere di uno splendido soggiorno fuori porta tra le bellezze della Toscana? Degustando piatti prelibati e sorseggiando un buon vino, nel verde della Toscana si scoprono borghi dal fascino suggestivo. Gli agriturismi sono il luogo ideale per trascorrere qualche giorno di relax, eppure molte strutture sono costrette a chiudere in anticipo a causa delle bollette in aumento.
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Durante l’autunno o in occasione delle festività natalizie, trovare agriturismi aperti in Toscana potrebbe rivelarsi un’ardua impresa. Le bollette sempre più salate pesano sulle tasche delle famiglie italiane, ma gravano anche sull’economia di aziende e imprenditori. Così con la fine di settembre, o al più tardi a metà ottobre, il 30% delle strutture toscane chiuderà in anticipo la stagione.
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Si tratta di un duro colpo per una Regione che conta ben 5400 strutture e 89.000 posti letto. Far fronte ai rincari, tuttavia, diventa sempre più difficile. Per questo motivo, molti titolari sono arrivati a questa decisione tanto drastica quanto sofferta: restare chiusi per i Santi, l’Immacolata, le festività natalizie e Capodanno. Riapriranno solo in Primavera, con l’arrivo della bella stagione e in vista della Pasqua.
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In Italia intanto famiglie e imprese si impegnano per risparmiare il più possibile. Alcuni trucchi permettono di consumare meno e tagliare i costi in bolletta, ma la crisi energetica - accentuata dalla guerra in Ucraina - continua a preoccupare l'Italia e non solo.
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