Bolsonaro shock: "Moriremo tutti prima o poi, basta fare le femminucce"
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Jair Bolsonaro ci è cascato di nuovo. Durante la presentazione del piano di rilancio per il turismo, il presidente del Brasile si è lasciato sfuggire delle frasi che sottovalutano, se non addirittura ignorano, la pandemia. Il suo Paese risulta il terzo al mondo per numero di contagi, arrivati a 5,7 milioni, e il secondo per vittime, quasi 163mila.
“Smettiamola di essere un Paese di femminucce! Non serve scappare, il virus va affrontato di petto. Che generazione è questa?”, dove per "femminucce" Bolsonaro ha utilizzato il termine "maricas", con cui ci si riferisce solitamente alle persone omosessuali. Sessismo e omofobia nella stessa frase sono le accuse ricadute su di lui.
Per non farsi mancare nulla, il presidente del Brasile ha anche minimizzato sulla pandemia: “Moriremo tutti un giorno, è inutile scappare dalla realtà”. Parole che riportano al giugno scorso, quando conversando con alcuni suoi sostenitori davanti al palazzo presidenziale si lasciò sfuggire la frase “Mi dispiace per tutti i morti, ma è la fine di tutti noi”.
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E dire che pure lui, a luglio, ha avuto il Covid-19. Ma forse il fatto di essere stato colpito da una forma poco aggressiva e di essere guarito in fretta lo ha convinto ancora di più dell'eccessiva enfasi che viene posta sull'argomento virus. E così, Bolsonaro, ha deciso di concentrarsi sul rilancio dell'economia del Paese.
Per concludere, il presidente brasiliano ha anche attaccato giornalisti e scienziati, descrivendoli come “avvoltoi” e diffusori di fake news. “Non vengo mai lasciato in pace - dice riferendosi ai giornalisti - non posso uscire in strada per mangiare un boccone o per scherzare, perché la stampa mi distrugge”. In merito agli scienziati: “Vogliono spaventare il popolo brasiliano con la seconda ondata, ma è la vita. Dobbiamo affrontarla, petto in fuori e al combattimento”.
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