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Default Argentina, pre-accordo da 1,35 mld dollari per obbligazionisti Italia

Donna cammina davanti al palazzo della Borsa di Buenos Aires. REUTERS/Ivan Alvarado

di Stefano Bernabei

ROMA/BUENOS AIRES (Reuters) - L'Argentina e la Task force Argentina, che rappresenta circa 50.000 obbligazionisti italiani colpiti dal default del debito argentino, hanno raggiunto un accordo preliminare che prevede il pagamento cash di 1,350 miliardi di dollari, rispetto ai 2,5 richiesti, per chiudere la controversia arbitrale.

Lo hanno annunciato, da Buenos Aires, il ministro delle Finanze di Buenos Aires, Alfonso Prat-Gay, e da Roma i rappresentanti della Tfa, organismo costituito presso l'Abi.

"Abbiamo raggiunto un pre-accordo per chiudere la vertenza sul debito non pagato dal valore di circa circa 900 milioni di dollari", ha annunciato Prat-Gay nel corso di una conferenza stampa.

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"Viene ripagato per intero il valore nominale delle obbligazioni più un 50% per gli interessi. La cosa basilare è che l'Argentina pagherà in contanti", ha commentato il presidente della Tfa Nicola Stock, a Reuters.

Considerando che il Parlamento argentino riaprirà dopo le ferie il primo di marzo, Stock si aspetta "entro 3-4 settimane che ci possa essere il via libera".

Poi la Tfa, ha spiegato il presidente, inizierà la raccolta delle adesioni all'accordo tra i circa 50.000 obbligazionisti italiani che rappresenta. "Inoltre andremo dalla Consob per chiarire che non si tratta di una nuova offerta di scambio ma di un accordo stragiudiziale e parleremo con il Ministero dell'Economia", per chiedere un trattamento fiscale non troppo aggressivo per i bondholder che aspettano da 14 anni.

"Alla fine ragionevolemente mi aspetto di arrivare all'inizio dell'estate e che i bondholder vadano in vacanza con questi soldi in tasca", ha concluso.

I bond argentini in mano a creditori italiani ammontano al 15% del totale del debito del Paese sudamericano, che nel 2002 fece un default da 100 miliardi di dollari.

"Secondo i termini dell'accordo preliminare, l’Argentina definirà tutte le richieste fondate sul diritto internazionale relative alle obbligazioni in default detenute dagli individui rappresentati dalla Tfa per un pagamento in contanti pari al 150% dell'importo originario in conto capitale di tali obbligazioni", dice Tfa in una nota.

Gli obbligazionisti italiani incappati nel default di Buenos Aires del dicembre 2001, rappresentati da Tfa, hanno avviato nel 2006 un arbitrato contro l'Argentina sotto l'egida dell’International Centre for Settlement of Investment Disputes (Icsid) della Banca Mondiale.

L'accordo deve passare per l'approvazione del Parlamento argentino, convocato per questo l'1 marzo, e comporterebbe "la rinuncia definitiva alle richieste degli obbligazionisti rappresentati dalla Tfa, che ammontano a circa 2,5 miliardi di dollari.