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Bond day: Btp Italia batte Btp; nuovi Etf short su Btp e Bund

Un altro piccolo passo avanti sulla strada del rialzo dei rendimenti obbligazionari si è visto ieri, con il Bund a dieci anni collocato per 5 miliardi allo 0,36%, contro lo 0,21% dell’asta precedente. Il secondario ha seguito, sebbene a distanza, con lo “yield” salito in mattinata ma poi piuttosto nervoso in serata. I Treasuries statunitensi non hanno invece subito pressioni particolari dal discorso del Presidente Trump, con il rendimento sceso dopo lo “speech” ma in misura contenuta. Ciò malgrado World Bank abbia previsto un’accelerazione della crescita del Pil Usa su base annua al 2,2% nel 2017, contro l’1,7% attuale. I mercati non sembrano però essersi scaldati più di tanto.

Ci si riprotegge dall’inflazione

Ma la vera notizia del giorno è un’altra: sul Mot – relativamente ai titoli di Stato – si sono registrati movimenti significativi sui Btp Italia, che hanno battuto in termini di controvalore i Btp a tasso fisso, con un’emissione sia corta (novembre 2017 – Isin IT0004969207 – quotazione a 102,38) sia lunga (aprile 2020 – Isin IT0005012783 – quotazione a 105,5). Ciò conferma il dinamismo degli scambi già avvertito in alcune delle prime sedute dell’anno. E’ l’effetto del recupero inflattivo di dicembre? Presto per dirlo, ma il mercato comincia a proteggersi da tale rischio.

E si va short su Btp e Bund senza effetti da “compounding”

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Ormai da mesi si guardano i livelli di tenuta di Btp e Bund, sotto i quali inizierà un inevitabile e progressivo arretramento delle quotazioni. Il miglior modo per seguire questo trend consisterà nel collocarsi su Etf “short”, proposti finora a leva 2, il che comporta il difetto del “compunding effect” (effetto dell’interesse composto), con un disallineamento fra performance dell’indice di strategia e del singolo prodotto già su periodi brevi, specialmente in presenza di alta volatilità. Ecco perché Lyxor ha fatto debuttare su Borsa Italiana due nuovi Etf short – a replica lineare - sui future dei titoli di Stato decennali Btp e Bund. Si tratta del Lyxor Btp Daily Short Etf (Isin LU1523098561) e del Lyxor Bund Daily Short Etf (Isin LU152309970), che, su base giornaliera, hanno l’obiettivo di replicare, al lordo di costi e tasse, la performance inversa del Btp future e del Bund future. I costi totali annui (Ter) sono pari allo 0,40% per l’Etf sui titoli di Stato italiani e allo 0,20% per l’Etf sui decennali di riferimento tedeschi. I due Etf, pensati per investitori più prudenti, possono essere impiegati con l’obiettivo di coprire un portafoglio obbligazionario dal rischio di rialzo tassi, oppure per mirare a profitti da eventuali rialzi dei tassi, e si affiancano ai due Etf Double Short (con leva inversa 2x) sui medesimi Btp e Bund future, che Lyxor ha lanciato oltre cinque anni fa.

Peso messicano e lira turca in tilt

Due valute che continuano a indebolirsi sull’euro e l’impatto si traduce in aumento degli scambi delle relative emissioni, in particolare di quelle Bei. La 4,75% in Mxn (Isin XS1342860167) è scesa ormai a 90,5, con rendimento lordo salito quasi al 7,5%, semplicemente impensabile solo sei mesi fa. Sul fronte della lira la Bei 8% scadenza 1/4/2020 (Isin XS1139474206) è tornata su quota 92, con rendimento – extra variabile valutaria – al 10,5%. Un anno fa girava sui 90 e questo livello appare ormai di nuovo raggiungibile, data la rapidità della correzione delle ultime sedute. La 2018 cedola 9,25% (Isin XS0648456167) corregge logicamente di meno, assestandosi sui 97,5, con un rendimento allineato alla precedente.

Perpetual Volkswagen al rialzo, sull’onda dell’azione

Sul mercato “Otc” dei titoli molto scambiati anche in Italia sono i subordinati della tedesca Volkswagen (IOB: 0P6N.IL - notizie) , la cui azione è in forte recupero da varie sedute, con un ritorno sopra quota 150 euro. Inevitabile l’impatto sui bond, che di giorno in giorno ritentano l’attacco verso i livelli dello scorso mese di settembre. Il 3,5% con “call” 2030 (Isin XS1206541366), a taglio 1.000 euro, è tornato sui 91. Il 5,125% con “call” 2023 (Isin XS0968913342), sempre a taglio 1.000 euro, guarda invece ai 110 e non risente minimamente dell’effetto “duration”. Ieri, per esempio, è salito dell’1,2%, con scambi significativi. In realtà un po’ tutto il comparto degli ibridi perpetual si è avvantaggiato negli ultimi giorni di una fase di relativa stabilità sul fronte dei titoli di Stato, ritrovando acquisti anche da parte del “retail”.

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