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Bond day: top yield oltre il 12% per le emissioni in lira turca

Che confusione sotto il cielo della lira turca! E’ questo il responso dell’analisi tecnica riferita al quadro attuale di una delle divise emergenti più trattate dagli obbligazionisti italiani. Lo smarrimento deriva dal fatto che medie mobili e indicatori portano a valutazioni assai diverse in base al periodo di osservazione. Utilizzando sequenze lunghe (su base settimanale o mensile) la lira non trova comunque nessuna conferma di essere rientrata in una fase di recupero sull’euro. Collocata sul “cross” dei 3,93 Eur vs Try, è infatti appoggiata sulla banda inferiore di un canale ribassista che potrebbe riportarla oltre la soglia dei 4, di là dalla quale si è già posizionata a gennaio. Una prova di forza verrebbe solo dalla decisa rottura dei 3,79, obiettivo per ora poco probabile nel breve termine.

Ma con rendimenti simili!

Se l’analisi del cambio è tutt’altro che favorevole, ciò non esclude che gli “yield” delle obbligazioni in lira turca siano particolarmente interessanti, assestandosi al primo posto in assoluto nella classifica di quelle in valute emergenti. Ecco allora che il richiamo del mercato non si attenua nei confronti delle emissioni in Try e soprattutto di quelle riferite alle organizzazioni sovranazionali. La classifica dei rendimenti più elevati per i titoli presenti al Mot vede questi quattro bond ai primi posti:

  1. Banca Imi – cedola fissa 8% - scadenza 22/1/2018 – importo totale 700 milioni Try – lotto minimo 4.000 Try – rendimento attuale 12,5% - aliquota di tassazione 26%.

  2. Banca Imi – cedola fissa 11% - scadenza 13/3/2019 – importo totale 800 milioni Try – lotto minimo 5.000 Try – rendimento attuale 12,2% - aliquota di tassazione 26%.

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European Bank For Reconstruction & Development (Ebrd) – cedola fissa 8% - scadenza 11/8/2018 – importo totale 175 milioni Try – lotto minimo 1.000 Try – rendimento attuale 11,3% - aliquota di tassazione 12,5%. Bei – cedola fissa 5,75% - scadenza 3/4/2018 – importo totale 1,175 miliardi Try – lotto minimo 1.000 Try – rendimento attuale 11,2% - aliquota di tassazione 12,5%.

Punti forti e punti deboli

E’ evidente come rendimenti così elevati siano oggi semplicemente imbattibili, considerando che si tratta di bond facilmente trattabili con qualunque piattaforma di trading. Inoltre i valori medi di liquidità sono buoni, al contrario – per esempio – di quanto avviene per le emissioni in euro. Tuttavia la debolezza della lira dipende da vari fattori, soprattutto politici, destinati a non trovare soluzioni nel breve e medio termine. E’ una valuta da seguire con attenzione, ottima più per trading veloci che per posizionamenti di lungo, che comunque in una fase di così elevata debolezza sull’euro consente di ipotizzare margini limitati di ulteriore arretramento, salvo aggravamenti della crisi sullo scacchiere medio-orientale. Chi sia già collocato sulla divisa può – nella fase attuale – eseguire switch da scadenze magari corte su quelle più lunghe a cedole elevate, accumulando così minus fiscali e cercando di annullare eventuali perdite nel tempo. Chi voglia invece entrare oggi si trova in una condizione ideale per creare piani di accumulo, con piccoli tagli di entrata, strutturati in rapporto a possibili successive debolezze della lira. I livelli del cambio da monitorare sono i seguenti: 3,99 e 4,13. Oltre si entra in una terra sconosciuta, poiché i minimi storici si collocano sui 4,17 Eur vs Try. Le probabilità maggiori sono però identificabili nello stazionamento in una fascia laterale fra 3,79 e 4,13, in un contesto di rapide oscillazioni.

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