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Bond oggi: cinque sotto la pari, per anticipare i tempi

La pressione ribassista sulle obbligazioni ha cominciato a farsi sentire, sull’onda dei primi timori di “tapering” da parte della Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) e di proseguimento della politica restrittiva della Fed. Oggi proponiamo così alcune emissioni che prezzano sotto la pari, grazie alle quali si possono in parte affrontare rialzi dei tassi, pur non escludendo successive correzioni nel tempo, utili eventualmente per aumentare l’esposizione sugli stessi bond.

Il Tier 2 di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie)

Un subordinato a medio rischio – trattandosi di un Tier 2 – a tasso variabile, con un’indicizzazione interessante viene proposto da Unicredit. Queste le caratteristiche: tasso variabile Euribor 3 mesi + 2,75% - scadenza 3/5/2025 – Isin IT0005087116 – lotto 10.000 euro – quota su Tlx – prezza di poco sotto i 99, con un attuale rendimento a scadenza del 2,6%, dato il valore negativo dell’Euribor (-0,331%). Ha subito forti pressioni ribassiste nei mesi scorsi, in presenza delle difficoltà di Unicredit, ma da aprile ha trovato una certa stabilità. L’Euribor - come già detto - penalizza un po’ il bond, ma un’eventuale normalizzazione dei tassi diventerebbe fattore di “upside” per la quotazione, anche perché i parametri patrimoniali di Unicredit sono ormai consolidati.

Lo step-up in dollari di DB

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La diversificazione delle valute porta a prendere in considerazione inevitabilmente il dollaro Usa, per il quale si segnala un’emissione di Deutsche Bank (IOB: 0H7D.IL - notizie) : tipologia senior – dal 13/7/2017 paga una cedola del 2,25%, che salirà poi di anno in anno al 2,50%, al 2,75%, al 3,0% e al 3,25% - scadenza 13/7/2022 - Isin XS0461360983 – lotto 2.000 Usd – quota su Tlx – prezza sui 96 Usd, con rendimento a scadenza del 3,7%. La struttura a cedola crescente si adatta nell’attuale fase di rialzo dei tassi, anche se la scalarità delle cedole non è delle più attraenti.

La copia in $ di Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie)

Simile nella struttura un’altra step-up senior in dollari, su scadenza un po’ più corta rispetto a quella di DB. Proposta da Credit Suisse, ha queste caratteristiche: paga al momento una cedola del 2,40%, ma di anno in anno salirà al 2,60% e poi al 2,75% e al 2,80%, per finire con un 3% - scadenza 12/1/2022 – Isin XS1093246806 – lotto 2.000 Usd – quota su Tlx – prezza su 98,9, con attuale rendimento a scadenza di quasi il 3%. Vale (Swiss: VALE.SW - notizie) lo stesso giudizio espresso per il Deutsche Bank, con la differenza che in questo caso l’importo delle cedole è minore.

In rand al 6% su breve scadenza

Qui si passa a una categoria differente, non esposta al rialzo tassi in area euro o dollaro. Un’altra tipologia di bond, che in molti casi girano sotto la pari, è quella di emissioni a tasso fisso in valute emergenti. La prescelta è una Rabobank (banca olandese con rating A+) in rand sudafricani, a tasso 6% - scadenza 16/1/2019 – Isin XS0875328790 – lotto 5.000 rand – quota su Tlx – prezza sui 97,2 e garantisce un rendimento lordo a scadenza del 7,3%. Con la sola variabile del cambio rand/euro, rappresenta una proposta nel complesso a medio rischio, data la scadenza piuttosto corta.

Infine il Btp per un futuro Pac

Una tipologia che può essere presa in considerazione per anticipare il rialzo futuro dei tassi è quella dei governativi italiani a lunghissima scadenza, che girano ormai ampiamente sotto la pari. E’ il caso, per esempio, del Btp a tasso fisso 2,7% - scadenza 1/3/2047 – Isin IT0005162828 – lotto 1.000 euro – quota su Borsa Italiana – prezza sugli 86,9, anticipando di molto l’effetto futuro da aumento dei tassi. Si presta soprattutto per un piano di acquisto da calibrare in funzione di altre correzioni, probabili nei prossimi due/tre anni.

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