Bond oggi: gli high yield in S su Tlx, vivaci ma poco liquidi

Di (KSE: 003160.KS - notizie) fronte a un panorama di emissioni in dollari a basso rating – appartenenti quindi alla categoria high yield – in continua crescita, il fronte di quelli quotati su Tlx si espande, consentendo agli investitori/trader italiani di puntare sul segmento più rischioso del comparto obbligazionario. Il loro impiego è effettivamente in crescita e lo dimostra il successo ottenuto dai Petrobras e Pemex, sebbene quest’ultimo non sia propriamente un high yield, avendo rating BBB+. A fianco di tali emittenti, assai articolati in termini di offerta, ve ne sono altri meno presenti nei portafogli ma che vanno quanto meno esaminati. Ecco perché ne analizziamo oggi tre, allo scopo di ampliare la dimestichezza con un settore seguito soprattutto da chi cerca rendimenti maggiori in termini sia di cedole sia di fluttuazione dei prezzi. Il problema è che spesso i loro scambi sono bassi, con spread denaro/lettera rilevanti.

Il big provider Usa è poco noto

Terza compagnia di telecomunicazioni Usa, dopo At&t (Sao Paolo: ATTB34.SA - notizie) e Verizon (NYSE: VZ - notizie) , CenturyLink (NYSE: CTL - notizie) opera soprattutto come Internet provider. E’ un significativo emittente obbligazionario, da qualche tempo presente sulla piattaforma Tlx con due bond in dollari a piccolo taglio. Si consideri che nell’attuale fase quasi vacanziera dei mercati gli scambi risultano marginali, soprattutto nel caso del 7,5% scadenza 2024 (Isin US156700BA34). Più attivo il 5,8% scadenza 2022 (Isin US156700AS50) a taglio 2.000 $, che presenta movimenti abbastanza veloci (ultima quotazione a 100,8 $). Per verificarli l’abbiamo analizzato su altre Borse, dove gli scambi appaiono più dinamici. Con una volatilità media del 9,7% e uno yield del 5,8% si muove da due anni in un ampio range laterale, con minimi su 95 $ e massimi su 105. Da qualche mese si assiste a variazioni più contenute fra 98 e 102 $. La recente quotazione a Tlx non consente di utilizzare un grafico equivalente in termini di arco temporale e occorrerà una maggiore liquidità del titolo per riscontrare oscillazioni corrispondenti a quelle presenti su altre piazze europee.

L’inglese del petrolio emette in dollari

Ensco è un gruppo con sede a Londra specializzato in perforazioni offshore petrolifere. I suoi tre maggiori clienti sono Total (Londra: 524773.L - notizie) , BP e Petrobras. Altamente speculativo il bond presente su Tlx: il rating è BB- e la quotazione si aggira sui 72,5 $ (Isin US29358QAD16 – cedola 5,75% - scadenza 1/10/2044). Il taglio minimo è di 2.000. Pochi indicativi i dati storici, visto che l’arruolamento è avvenuto solo pochi giorni fa (13/7). Analizziamo allora il titolo per la presenza su altri mercati: significativa la volatilità media al 18,2%, con un trend casualmente simile a quello del CenturyLink. Da oltre due anni infatti è inserito in un canale laterale compreso fra minimi a 60 e massimi a 80 $. Da metà 2017 il movimento si è però compresso in una fascia più stretta, fra 67 e 75 $. L’attuale quotazione su Tlx risulta più alta rispetto a quella su Deutsche Boerse (IOB: 0H3T.IL - notizie) , ma in entrambi i casi il bid/ask si aggira fra i 100 e i 200 punti base.

Da poco è arrivata anche Netflix (Xetra: 552484 - notizie)

La leader americana della distribuzione di film via Internet, con oltre 130 milioni di abbonati in tutto il mondo, è un’altra importante protagonista del fronte obbligazionario. Su Tlx è presente con due emissioni: la 4,375% scadenza 15nv26 (Isin US64110LAN64) e la 4,875% scadenza 15ap28 (Isin USU74079AH47). Il rating di Netflix (Swiss: NFLX-USD.SW - notizie) è B+ e fra i due bond è preferibile – almeno dopo la fase iniziale di immissione sul mercato – la prima, notevolmente più liquida, sebbene con ampio spread denaro/lettera (circa 200 punti base). Il book è tuttavia completo e la quotazione si allinea a quella di varie Borse europee (ieri a 93,3 Usd). Da metà 2017 il titolo è inserito in un canale ribassista, con un calo di circa 10 punti ma il tutto sta avvenendo in presenza di forti oscillazioni, con volatilità attestata oltre l’8%. Il trend è abbastanza anomalo se si considera che l’azione Netflix ha messo a segno una formidabile performance (+185% negli ultimi tre anni): dipende soprattutto da una “duration” piuttosto elevata di 7,6, penalizzante in presenza di rialzi dei tassi da parte Fed.

Come monitorare queste tre high yield

Un modo molto agevole per valutare il quadro generale degli emittenti high yield sta nel seguirne le relative azioni. Per tutti e tre gli emittenti è possibile e fra l’altro in ogni caso relativamente a titoli in dollari quotati al Nyse. Ciò può semplificare l’analisi del quadro evolutivo di ciascun gruppo, semplificando la verifica dei trend obbligazionari almeno come sentiment generale dei mercati. Resta tuttavia il problema degli spread, conseguenza di una scarsa liquidità nell’attuale fase dei mercati; probabilmente - con il superamento del periodo estivo - sarà possibile un incremento degli scambi, unico vero ostacolo per un settore altrimenti redditizio e dinamico del comparto obbligazionario.

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