Boom delle app ‘cristiane’ per la gestione dei fedeli: la Silicon Valley guarda alla Chiesa
(KIKA) - Negli ultimi anni ne abbiamo viste di tutti i colori. D’altronde, le app sono il presente ma anche e soprattutto il futuro. È per questo motivo che nella Silicon Valley, la regione californiana patria mondiale delle nuove tecnologie, da qualche tempo a questa parte guarda con molto interesse alla Chiesa.
Ebbene sì, potrebbe sembrare strano ma quello che si sta verificando ormai da diversi mesi è un vero e proprio boom di startup ‘cristiane’, app create per aiutare i prelati e affini nella gestione delle tante attività che coinvolgono i fedeli. A confermarlo è il ‘Financial Times’, che spiega come siano già ben avviati svariati progetti: dalla raccolta dati relativi ai fedeli che compongono una specifica comunità all’amministrazione di asset quali gli organi della chiesa o addirittura i cimiteri.
Ma non è finita qui, perché una società statunitense ha brevettato anche diverse funzioni ‘cristiane’ per smartphone, come ad esempio un ‘muro di preghiera’ sulla falsariga di un social network molto simile a Facebook o la possibilità per i fedeli, tramite semplici messaggi di testo, di effettuare donazioni.
Tra le startup che stanno puntando maggiormente sul mondo che circonda la religione cristina vi è ‘ChurchDesk’, società leader nello specifico mercato danese, ma molto in crescita in paesi come Germania e Gran Bretagna: “Le Chiese si amministrano da sole da migliaia di anni, ma ora vengono sfidate dalla storia e hanno bisogno di trascorrere meno tempo nell’amministrazione e più tempo sui valori in cui credono”, sono le parole del presidente Klaus Nyengaard a cui fa eco la fondatrice della startup, Christina Steffensen: “Le chiese hanno bisogno di conoscere i propri clienti”. È per questo che, tra le tante idee, una realtà è il servizio che permette ai pastori e reverendi di inviare messaggi specifici a un determinato numero di persone che, molto probabilmente, li ignorerebbe se fossero esclusivamente su carta stampata.