Boom di contagi nel Balcani: l'Europa chiude gli ingressi
A causa del forte aumento dei contagi avvenuti nei giorni scorsi nell’area dei Balcani, l’Unione europea è stata costretta a chiudere gli arrivi da Serbia e Montenegro (non compresi nella lista dei 15 Paesi extra-Schengen liberi di circolare nell’Ue).
A Belgrado, in particolare, dopo 344 nuovi contagi, con il totale che ieri ha sfiorato quota 20 mila e 418 il numero complessivo dei morti e gli ospedali al collasso, il governo ha ammesso la crisi.
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La decisione della chiusura ai due Stati è stata presa dalla Germania, ora alla presidenza dell’Unione, in accordo con gli altri Paesi. Favorevole anche l’Italia, a maggior ragione dopo che il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che il virus continua a circolare “anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici” e che rimaniamo “esposti al rischio di importare il Covid da italiani che tornano da viaggi all’estero o da cittadini di altri Paesi che arrivano o transitano in Italia”.
Era successo proprio così a Vicenza, dove un viaggio andata e ritorno dai Balcani del manager dell’azienda Laserjet srl aveva causato l’emergere di un nuovo, drammatico focolaio di coronavirus.
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