Boom di dimissioni delle neomamme: in 25mila costrette a lasciare il lavoro
di Fabrizio Arnhold
Se hai un bambino devi lasciare il lavoro. In Italia le dimissioni volontarie per i genitori con figli fino a 3 anni d’età sono state 37.738. Leggendo i dati forniti dall’Ispettorato nazionale del lavoro le donne che si sono licenziate sono state 29.879. Tra le neomamme, solo 5mila e 261 sono i passaggi ad altra azienda, il resto ha lasciato il lavoro per accudire il pargolo.
I motivi sono soprattutto la mancanza di nidi e i costi elevati per l’iscrizione. Insieme alla difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia. Agli uomini succede il contrario. Su 7mila e 859 papà che hanno lasciato il lavoro, 5mila e 609 sono passati ad altra azienda e solo gli altri hanno deciso di farlo per difficoltà familiari.
La Lombardia è in testa
Un numero elevatissimo quello delle dimissioni convalidate nella regione lombarda (8.850). Tra queste, 3mila e 757 sono dovute al passaggio ad altra azienda, ma tutte le altre (5.093) sono legate a motivi familiari. Tra le donne, che sono state 6mila e 767, quasi la metà (3.105) si sono licenziate per mancato accoglimento al nido, assenza di parenti disponibili a curare il neonato e elevata incidenza dei costi di assistenza.
Il Veneto in seconda posizione
La seconda regione per numero di dimissioni è il Veneto (5.008). In questo caso, a differenza delle altre zone d’Italia, sono 770 i genitori che sottolineano come nelle scelta abbia inciso la mancata concessione del part time e la modifica dei turni. Terze nella classifica si piazzano Lazio (3.616) e Emilia-Romagna (3.609).
Chi guadagna meno costretta a lasciare
Analizzando i dati, emerge chiaramente che le donne con impieghi meno remunerativi sono costrette più facilmente a lasciare. Tra operaie e impiegate, infatti, si arriva a 28.102 convalide, mentre quelle di dirigenti e quadri sono state solo 680.