Boom di vendite per la cannabis light
Vola il mercato della cannabis, ma stiamo parlando ovviamente di quella light, legale. Parliamo della cannabis venduta in bustine sigillate per gli infusi da preparare in casa, o i cosmetici ai semi. La cannabis light è legale perché il contenuto di Thc (il principio attivo) è inferiore allo 0,2% e per questo non ha effetti stupefacenti ed è acquistabile in Italia dalla primavera dell’anno scorso.
La cannabis in Italia viene venduta a un prezzo che può oscillare dagli 8 ai 15 euro al grammo e, come riportano chiaramente tutte le etichette, non è venduta né per venir bruciata (cioè fumata, ndr.) né per venir mangiata. In pochi mesi in Italia hanno aperto più di 150 negozi specializzati nella vendita di prodotti alla cannabis e altri verranno aperti a breve.
La cannabis light viene ricavata da infiorescenze femminili di Canapa Light Sativa specificatamente selezionate in quanto ricche di CBD, cannabidiolo (composto non psicoattivo che si utilizza anche nella marijuana medica) e poverissime di THC (sostanza psicoattiva contenuta nella normale marijuana e proibita dalla legge). Come detto, si tratta di un prodotto non stupefacente dato appunto che il tenore di THC è minore dello 0,2%. La concentrazione rispetta dunque i livelli stabiliti dalla legge italiana ed è proprio per questo che la cannabis light può essere tranquillamente commercializzata e di conseguenza acquistata.
La cannabis light, però, non va confusa con quella terapeutica. Nell’uso medico, infatti, viene chiamata cannabis la pianta della canapa con contenuto di tetraidrocannabinolo superiore allo 0,2%. La vendita e l’utilizzo della cannabis light, comunque, è ancora discusso in Italia, visto che è permesso “da un buco nero nella legge, perché non è prevista l’assunzione per combustione di questi prodotti, ma non è neanche vietato”, come ha spiegato l’avvocato Carlo Alberto Zinna a Matrix.