Borsa Milano chiude in calo 2,7% affondata da banche, scambi intensi
MILANO (Reuters) - Dominata dall'incertezza politica -- con la prospettiva di un ritorno al voto a breve -- Piazza Affari vive un'altra giornata di pesanti e insistenti vendite, zavorrata soprattutto dai titoli finanziari. Il listino riesce comunque a chiudere sopra i minimi di seduta, aiutato dalla tenuta degli energetici.
In mattinata ha toccato nuovi massimi pluriennali anche il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi sul tratto a 10 anni, arrivato a un picco intraday di 324 punti base per poi ripiegare ai 285 centesimi delle ultime battute.
La tensione sui mercati italiani contagia anche le altre borse europee, dove i bancari pagano il prezzo più alto (-3,2% lo Stoxx di settore) mentre il comparto oil&gas è l'unico a mostrare il segno più sulla scia del recupero del greggio.
** L'indice FTSE Mib in chiusura cede il 2,65% dopo essere arrivato a perdere più del 3,5% a 21.122 punti, il minimo da luglio 2017. L'Allshare perde il 2,71% e lo Star quasi il 3%. Molto intensi i volumi, che nel finale ammontano a circa 5,4 miliardi di euro.
** In Europa il benchmark STOXX 600 arretra dell'1,4%, con flessioni in linea per Francoforte e Parigi mentre fanno peggio Madrid -- anch'essa colpita da una crisi politica -- che nelle ultime battute arretra del 2,3% e Lisbona, -2,6%. Negativi pure gli indici di Wall Street.
** L'indice dei bancari italiani affonda del 4,7%, sebbene in recupero dai minimi intraday. Molti dei singoli titoli hanno toccato in seduta i livelli più bassi dell'anno. In chiusura BANCO BPM lascia sul campo il 6,7%, UNICREDIT scende del 5,6%, BPER e UBI mostrano flessioni intorno ai cinque punti percentuali. Fuori dal paniere principale CARIGE cede il 3,9% mentre MPS strappa un +2,8%.
** Tra i titoli peggiori anche LEONARDO, -5,4%.
** La lettera non risparmia il settore del risparmio gestito con BANCA GENERALI in ribasso di oltre il 6% e ANIMA che precipita di più del 10%.
** Sul fronte opposto si segnala il balzo del 3,2% di SAIPEM ma anche ENI e TENARIS mostrano segni marginalmente positivi.
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