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Borsa Milano chiude negativa, deboli banche, giù Azimut e Saipem, bene lusso

Ingresso Borsa Milano. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude l'ultima seduta della settimana in calo, dopo il rally che ha fatto seguito all'accordo tra Grecia e creditori internazionali, complice anche la debolezza di Wall Street.

Al di là di qualche movimento contingente gli investitori, sottolineano gli operatori, si sono messi alla finestra in attesa anche delle indicazioni che arriveranno dai risultati aziendali. "Sembra un mercato pre festivo con pochi volumi", osserva un trader.

L'indice FTSE Mib cede lo 0,53%, l'AllShare lo 0,48%. Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 arretra dello 0,96%.

Volumi per un controvalore di circa 2,4 miliardi di euro.

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Vendute le banche con UNICREDIT che cede l'1,12%, mentre INTESA SANPAOLO chiude in rialzo dello 0,46%. Giù anche le popolari, MEDIOBANCA (-1,09%) e MONTEPASCHI che perde l'1,81%.

Le prese di beneficio hanno pesato su AZIMUT dopo i risultati di ieri. Il titolo cede il 4,16%. Icbpi si aspetta "un più solido ritorno di interesse sul titolo all'approssimarsi del buyback, che collochiamo nell'ultimo trimestre. In alternativa, Azimut potrebbe decidere di accelerare i piani di crescita esogena, in Italia e/o all'estero, con conseguenti economie di scala e re-leveraging della struttura finanziaria".

SAIPEM lascia sul terreno il 2,16% dopo che Reuters ha scritto che la società sta lavorando a un piano di ristrutturazione che prevede il taglio dei costi e la razionalizzazione del portafoglio insieme all'adviser Bain&Co. (Full Story). "Sul mercato ci sono sempre i timori di un aumento di capitale", osserva un trader.

Realizzi su STMICROELECTRONICS (-2,45%)dopo il rally di ieri.

Acquisti su lusso e retail: segno più per FERRAGAMO e MONCLER e, fuori dal paniere principale, STEFANEL che cresce del 4,4%.

Prosegue il buon momento di BUZZI UNICEM (+0,14%).

FCA, l'indomani dell'annuncio dei dettagli dell'Ipo di Ferrari, lascia sul terreno l'1,96%. CNH INDUSTRIAL perde l'1,6%.

Tra le small cap, strappa CLASS EDITORI con un balzo del 20,15%, galvanizzata dall'annuncio dell'avvio, attraverso la controllata CCeC specializzata nell'e-commerce, della spedizione dei primi prodotti alimentari italiani destinati alla piattaforma cinese CCIG Mall.

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