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Borsa Milano frena rally, pesa calo petrolio, bene Atlantia

L'ingresso della Borsa di Milano in Piazza degli Affari. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) - Dopo lo strappo iniziale si esaurisce la spinta rialzista a Piazza Affari che procede in lieve terreno positivo confermando tuttavia il movimento di recupero dalle perdite dell'inizio della scorsa settimana innescate dalla decisione della Cina di procedere alla svalutazione dello yuan.

Le borse beneficiano di un clima di maggiore distensione per la stabilizzazione della valuta cinese e la scomparsa dall'opzione della guerra valutaria dall'orizzonte dei mercati, anche se il ribasso del prezzo del petrolio, vicino ai minimi degli gli ultimi sei anni, limita i guadagni.

Contribuisce al sentiment positivo anche il via libera dato dall'Eurogruppo al terzo piano di salvataggio per la Grecia, arrivato venerdì sera a mercato chiuso.

"E' un mercato che ha poco da dire oggi. Molti investitori iniziano a rientrare dalle ferie e si limitano a fare il punto della situazione", commenta un trader.

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Un altro operatore lega il movimento odierno degli indici europei al movimento dell'euro e, in particolare, il rally di inizio seduta alla rottura al ribasso di alcuni livelli della valuta unica che poi ha ripreso terreno.

Alle 12,20 circa l'indice FTSE Mib è in rialzo dello 0,25%, come l'Allshare e in linea con il benchmark europeo FTSEurofirst 300.

Volumi sottili a Milano, per 810 milioni di euro.

Leggeri guadagni sui derivati, con il futures FTSE Mib a 23.300 punti (+0,2%). A Wall Street i futures preannunciano una partenza poco variata.

Sul paniere principale in evidenza ATLANTIA, in rialzo dell'1,6% dopo i dati positivi comunicati venerdì scorso dall'Enac sul traffico aereo dell'aeroporto romano di Fiumicino, gestito da Adr, nonostante il periodo di riduzione forzata della sua capacità dopo lo scoppio dell'incendio lo scorso 7 maggio.

Spunti nell'energia come TERNA e ENEL, in progresso dell'1% circa, mentre il calo delle quotazioni del greggio pesano su petroliferi quali ENI e SAIPEM.

Modesti acquisti sul settore bancario che beneficia del calo dello spread dopo l'ok al piano di bailout della Grecia. UNICREDIT, UBI, INTESA SANPAOLO e BANCO POPOLARE guadagnano lo 0,6% circa. In linea MPS che si stabilizza al rialzo in un mercato che apprezza la posizione patrimoniale più tranquilla raggiunta dall'istituto, evidenziata nell'ultima trimestrale, e che guarda con attenzione al tema aggregazioni.

Sempre tra i finanziari AZIMUT tonica a +1,5%.

Il settore dell'asset management dovrebbe beneficiare della 'volontary disclosure', le cui domande di adesione sono attese in accelerazione dopo che nelle ultime settimane sono state varate alcune norme tecniche di dettaglio che sembrano avere risolto dei punti critici della procedura, ricorda Icbpi.

"Secondo stime recenti, un gettito di circa 3 miliardi corrisponde a uno stock di capitali dichiarati nell'ordine di almeno 15-20 miliardi", spiega il broker.

"Si tratta quindi di un potenziale flusso di nuovo risparmio superiore a quanto raccolto dalle reti di promotori finanziari in un semestre (15 miliardi nel primo semestre 2015)", aggiunge Icbpi che vede BANCA GENERALI (+0,14%) come la maggiore beneficiaria della 'Voluntary Disclosure', con afflussi di poco inferiori a 1 miliardo di euro.

Prosegue in modo contrastante e senza convizione il rimbalzo nel lusso, particolarmente colpito ultimamente dai timori legati agli effetti della svalutazione dello yuan. FERRAGAMO sale dello 0,7%, LUXOTTICA dello 0,15%. Al contrario YOOX e MONCLER perdono lo 0,7% circa.

Debolezza anche nei comparti media e tlc, tra i meno gettonati in tutta Europa, con MEDIASET e TELECOM ITALIA in calo dello 0,8% circa.

Tra i minori SEAT sale del 2,6% in linea al prezzo d'Opa di 0,0039 euro, dopo che stamane è stata comunicata la previsione di completare ai primi di settembre il trasferimento del pacchetto di controllo in favore di Italiaonline, primo passo verso l'integrazione tra le due società.