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Borsa Milano negativa ma sopra minimi, travolte popolari, bene Telecom

Operatori di borsa a lavoro. REUTERS/Brendan McDermid

MILANO (Reuters) - Inizio di settimana ancora difficile a Piazza Affari, penalizzata, oltre che dalle prospettive per l'economia dei paesi emergenti e della Cina, anche dai timori di una serie di aumenti di capitale tra gli istituti italiani.

"Oggi le banche sono pesanti e, in generale, i titoli degli istituti in odore di aumento di capitale, mentre vanno bene gli industriali", osserva un trader.

L'annuncio a sorpresa venerdì sera del Banco Popolare di una ricapitalizzazione da 1,5 miliardi ha infatti gettato scompiglio tra le popolari quotate, con il mercato che scommette su altre decisioni analoghe in vista dell'asset quality review.

L'indice FTSE Mib cede lo 0,44% ben sopra i minimi di seduta, l'Allshare perde lo 0,56%. In Europa l'indice FTSEurofirst 300 arretra dello 0,74%. Volumi pari a 3,2 miliardi di euro circa.

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Affonda BANCO POPOLARE (-14,92%) dopo l'annuncio dell'aumento di capitale e di una perdita stimata in circa 600 milioni di euro nel 2013. In calo del 12% anche la controllata Credito Bergamasco: nella nota Banco Popolare precisa che saranno oggetto di approfondimento gli effetti dell'aumento sul rapporto di cambio relativo alla fusione per incorporazione.

POPOLARE MILANO (-5,61%) paga l'uscita di Andrea Bonomi dal capitale, annunciata venerdì in serata. Equita nel report quitidiano sottolinea che "l'uscita di Investindustrial è una notizia negativa secondo noi, in quanto si riduce la pressione per apportare modifiche price sensitive alla governance, anche se elimina un potenziale overhang. Non escludiamo che alla mossa di InvestIndustrial possa seguire anche quella di Mincione, che attualmente controlla ancora il 7% del capitale".

Particolarmente colpite dalle vendite anche BPER (-7,89%) e CREDITO VALTELLINESE (-9,47%). Intermonte ritiene probabile che i due istituti lancino una ricapitalizzazione sulla scia di Banco Popolare. In un'intervista a Reuters, l'Ad Luigi Adorici, ha detto che Pop Emilia ha un livello di patrimonializzazione adeguato senza la necessità di ricorrere a un aumento di capitale.

In calo del 2,5% CARIGE che, secondo indiscrezioni stampa, potrebbe accelerare l'iter dell'aumento di capitale fino a 800 milioni già deliberato.

UBI Banca cede il 5,14%: Equita ha rimosso il titolo dal portafoglio raccomandato.

Fra le big UNICREDIT cede lo 0,45%, mentre INTESA SP mette a segno un rialzo dello 0,78%.

In netta controtendenza CREDEM, in rialzo di oltre 5% e premiata dal mercato per la posizione patrimoniale relativamente tranquilla tra le banche di minori dimensioni.

TELECOM ITALIA in spolvero (+2,52%), in controtendenza rispetto al settore a livello europeo dopo che l'Ad ha escluso ancora l'ipotesi di aumento di capitale.

LUXOTTICA positiva sulla scia della promozione di BofA Merrill Lynch a 'buy' da 'neutral'.

Bene gli industriali, come FIAT (+1,97%), ENI (+0,41%) e SAIPEM (+0,78%).

Deciso calo di YOOX (-5,62%).

Fra i minori, BIOERA balza del 6,33%, seguita da PIERREL in rialzo del 3,89% dopo aver avviato le registrazioni necessarie per la commercializzazione dell'anestetico dentale Orabloc in una serie di mercati.

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