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Borsa Milano in calo, pesa stacco cedole, giù lusso, Mps, Autogrill, bene Dovalue, Wiit

La facciata della Borsa di Milano

MILANO (Reuters) - Seduta debole a Piazza Affari con l'indice delle blue chip che cede l'1% circa, ma in realtà gran parte del ribasso odierno è da attribuire allo stacco dividendi di Generali, Unipol, Intesa Sp, Banca Mediolanum e Banca Ifis che impatta sull'Ftse Mib per lo 0,59%.

Depurato questo effetto, la flessione della Borsa è quindi contenuta e registra la migliore performance a livello europeo.

Pochi gli spunti da Wall Street con gli indici in lieve ribasso: a frenare l'ottimismo sui mercati è il rallentamento della crescita dell'economia cinese nel terzo trimestre e la continua salita dei prezzi delle commodities che alimenta timori sulla crisi energetica e sull'incremento dell'inflazione.

Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo cinese è cresciuto, su base annuale, del 4,9%, la lettura più bassa dal terzo trimestre del 2020 e inferiore alle attese, risentendo della crisi energetica, dei colli di bottiglia nelle forniture e dei problemi del mercato immobiliare.

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Intorno alle 16,45 l'indice FTSE Mib è in calo dell'1%, percentuale che include anche lo stacco dei dividendi.

Tra i titoli in evidenza:

Rallentano i bancari in attesa dei risultati trimestrali e dei piani industriali di alcuni grossi istituti mentre il mercato guarda al processo di consolidamento del settore in corso che potrebbe beneficiare della possibile estensione fino al primo semestre dell'anno prossimo degli incentivi alle fusioni aziendali varate dal governo.

Intesa Sanpaolo mantiene un rialzo dello 0,4%. Il titolo è quello che ha il peso maggiore nel nuovo indice Mib Esg lanciato oggi da Borsa Italiana con una percentuale di oltre il 10%. "I fondi che devono replicare questo indice sono interessati a comprare le azioni di queste società sulla base del peso che hanno", sottolinea un trader.

In progresso intorno all'1,6% Banco Bpm, titolo gettonato nelle ultime sedute in vista del nuovo piano industriale e sulle scommesse su un suo ruolo nell'M&A del settore. Andamento analogo anche per Bper.

Penalizzata Unicredit che cede l'1% in attesa dell'esito del negoziato con il Tesoro su MPS con i tempi che potrebbero allungarsi. Secondo due fonti a conoscenza del dossier, le condizioni poste da UniCredit al Tesoro per acquisire gran parte di Mps richiedono che lo stato ricapitalizzi la banca toscana per ben oltre 7 miliardi di euro. Il titolo cede il 2,3%, peggiorando leggermente poco sopra i minimi di seduta.

Ben raccolte Mediolanum (+0,5%) e Unipol (+0,8%) nel giorno dello stacco del dividendo.

In calo i titoli del lusso, settore più esposto all'economia cinese con Moncler in flessione dell'1,6%, mentre Cucinelli cede l'1,8%.

In ribasso dell'1,3% Campari e Atlantia.

Fuori dal paniere in recupero Safilo (+0,6%) con l'aumento di capitale che si avvia verso la conclusione.

Sempre giù Autogrill in ribasso del 4,2%, bersagliata dalle vendite anche venerdì scorso dopo diverse sedute positive.

Forte Dovalue con un balzo del 4,3% dopo l'annuncio della stipula di un nuovo mandato di servicing in relazione al Portafoglio Frontier, cartolarizzato da National Bank of Greece. Equita ha alzato del 2% il prezzo obiettivo sul titolo a 11,8 euro.

Infine, nuovi massimi storici per Wiit (+8,3%) a 28,94 euro sulle attese degli sviluppi nell'icloud.

(Giancarlo Navach, in redazione a Roma Stefano Bernabei)