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Borsa Milano in calo su timori recessione, ribassi per utility, Tim, Poste, bene Oil

Alcune persone di fronte a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano

MILANO (Reuters) - In una seduta festiva con scambi sottili Piazza Affari prende con maggiore decisione la strada del ribasso confermando la fase di debolezza che si trascina da diverse sedute.

I mercati continuano ad essere condizionati dai rischi recessivi, anche se gli investitori al momento si muovono con estrema cautela in attesa di maggiori indicazioni direzionali che potrebbero arrivare la prossima settimana, particolarmente densa sul fronte macro e banche centrali.

Dopo il dato chiave di martedì prossimo sui prezzi al consumo Usa, mercoledì e giovedì i riflettori saranno rivolti alle riunioni, rispettivamente della Fed e della Bce,

Sotto un profilo più squisitamente tecnico, venerdì prossimo gli operatori saranno inoltre impegnati nel giorno del cosiddetto 'quadruple witching', ovvero il giorno della borsa in cui scadono i derivati (opzioni e futures) su indici e azioni, e che può portare molta volatilità sui mercati.

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Intorno alle 13,10 il FTSE Mib cede lo 0,5%.

Tra i titoli in evidenza:

Mini-rally per il comparto Oil dopo la brutta seduta di ieri e in scia al rimbalzo dei prezzi del greggio dopo quattro sedute negative. A spingere le quotazioni petrolifere è l'ottimismo sulla domanda, grazie anche all'allentamento delle misure anti-Covid in Cina, e i ritardi di alcune petroliere che trasportano petrolio russo.

Eni e Saipem avanzano di un punto percentuale circa, seguite a breve distanza da Tenaris.

Deboli le utility con Italgas che perde circa il 2%, A2A l'1,2,% mentre Enel e Terna, cedono rispettivamente l'1% e lo 0,8% in un contesto di vendite nel settore in tutta Europa.

In fondo al listino principale Poste Italiane è in evidenza negativa con un calo del 2,5%, con un trader che cita il taglio della raccomandazione di JP Morgan a 'neutral" da 'overweight', con target price ridotto a 10,8 da 11 euro.

Tra Tlc europee deboli, Telecom Italia arretra dell'1% in un mercato che attende di conoscere le scelte del governo sulle varie soluzioni di riassetto della società con diversi scenari ancora sul tavolo, mentre la scadenza di fine anno per individuare un percorso potrebbe slittare, secondo indiscrezioni stampa. "Non è però chiaro quali siano gli orientamenti del governo al momento", si limita a commentare Equita nel daily.

Tra bancari generalmente negativi, Mps è in ribasso di oltre il 3% allontanandosi da quota 2 euro del prezzo di sottoscrizione dell'aumento di capitale chiuso a inizio novembre che non riesce a recuperare malgrado i diversi tentativi.

(Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)