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Borsa Milano in calo, torna pressione sulle banche, attesa per trimestrali tech Usa

Una donna passa di fronte a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano

(Corregge refuso in terzultimo paragrafo)

MILANO (Reuters) - L'azionario italiano è in ribasso risentendo del clima di avversione al rischio diffuso in tutta Europa dettato dalle rinnovate tensioni sul settore bancario.

A riportare in primo piano il tema sullo stato di salute delle banche statunitensi di media dimensione è stata First Republic che ha detto che i suoi depositi nel primo trimestre sono crollati di 100 miliardi.

Negli scambi del premarket il titolo dell'istituto Usa è arrivato a perdere quasi il 21%, trascinando al ribasso anche altre banche regionali e, in generale, i futures sugli indici di Wall Street.

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Ad appesantire ulteriormente il clima sul comparto del credito, le notizie arrivate stamani sul fronte europeo relative al dimezzamento degli utili di, i cui conti hanno risentito di maggiori accantonamenti per fronteggiare alcune vecchie controversie legali negli Usa sui mutui a rischio, mentre l'istituto guidato da Sergio Ermotti si prepara al difficile compito di assorbire l'ex rivale Credit Suisse.

Oltre al tema banche, a dominare la seduta è l'attesa per i risultati trimestrali di alcuni colossi tech Usa come Microsoft e il proprietario di Google, Alphabet, previsti dopo la chiusura dei mercati Usa, oltre alle prossime mosse delle banche centrali, la prossima settimana.

Intorno alle 13,00 il FTSE Mib cede lo 0,96%. Scambi rarefatti (713 milioni di euro circa) a causa della scarsa presenza dei trader nelle sale operative per la festività del 25 aprile.

Tra i titoli in evidenza:

Il settore bancario cerca a fatica di risalire la china dopo le pesanti perdite della mattinata, ma resta sotto pressione segnando un calo, in media, del 2%. Tra le più penalizzate in una giornata di vendite diffuse su tutto il comparto, UNICREDIT e BANCO BPM perdono entrambe il 2,4%. INTESA SANPAOLO l'1,9%.

La lettera sui finanziari coinvolge anche il risparmio gestito con FINECO, MEDIOLANUM e AZIMUT, in discesa tra l'1,5% e il 2%.

L'aumento dell'avversione al rischio non risparmia anche altri settori, tra cui l'automotive che vede IVECO in calo del 2,4% e PIRELLI dell'1,9%.

Non si arresta la discesa di TELECOM ITALIA (-1,5%), alla sua quinta seduta negativa consecutiva, ai minimi da fine gennaio.

Tengono le utility per il loro carattere difensivo. ENEL è poco sopra la parità, mentre in vista del voto sul nuovo Cda l'azionista di maggioranza, il Tesoro, sta rassicurando gli investitori sul ruolo di primo piano che il gruppo continuerà a svolgere nel settore delle energie rinnovabili, accelerando al contempo la cessione di asset e mantenendo la politica sui dividendi, secondo quando riportato da due fonti.

(Andrea Mandalà, editing Francesca Piscioneri)