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Borsa Milano cede su realizzi, strappano Saras, D'Amico, vendute le utility

L'ingresso alla Borsa di Milano

MILANO, 16 febbraio (Reuters) - Giornata di realizzi a Piazza Affari che interrompe il rally legato all'insediamento del governo Draghi, allineata all'andamento europeo.

A Wall Street gli indici sono partiti forti dopo la chiusura di ieri per festività, portandosi su nuovi massimi storici con acquisti sui titoli più sensibili all'economia in vista di nuovi stimoli fiscali che aiutino la più grande economia mondiale a riprendersi dopo il colpo del coronavirus.

Sul fronte interno, Mario Draghi saprà domani, quando si presenterà al Senato per il voto di fiducia, quanto sia effettivamente ampia la maggioranza su cui potrà contare.

Lo spread del rendimento fra i titoli decennali italiani e tedeschi si muove intorno ai 90 punti base.

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Contrastati i petroliferi, con Eni in lieve calo mentre fra le oil service Saipem cresce del 2% e Tenaris dello 0,6%.

Saras balza dell'11,5% dopo uno strappo fino a +15% sui massimi dallo scorso giugno dopo l'accordo con Enel Green Power per avviare la decarbonizzazione della raffineria di Sarroch in Sardegna. Per il broker Bestinver gli attuali livelli del titolo sono "molto depressi e rappresentano un'interessante opportunità di investimento con una prospettiva a medio termine". Secondo un trader, "i portafogli dei fondi erano abbastanza scarichi di questo titolo a causa del basso livello delle azioni". In scia corre anche D'AMICO (+10,3%), società attiva nello shipping petrolifero con le grandi petroliere.

Banche trascurate quest'oggi con Unicredit e Intesa Sanpaolo in calo rispettivamente dello 0,6% e dello 0,9%. Giù anche Bper in ribasso dell'1,7%. Raccolta invece Mps con una crescita dell'1% circa.

Cedenti le utility (A2a -1,5%, Acsm-Agam -2,1%, Iren -1,6%) penalizzate dalla decisione ieri del Tar della Lombardia che ha annullato la delibera del Consiglio comunale di Seregno, cancellando di fatto l'aggregazione fra A2A e la multiutility della Brianza Aeb. Equita ritiene che questa decisione "sia negativa per l'intero settore delle utility locali perché rende le aggregazioni più difficili".

In lettera anche Enel (-1,45%).

Sempre tonica Nexi, in crescita dell'1,3%, con il mercato che scommette su un ulteriore impulso allo sviluppo del digitale con la nuova squadra di governo.

Fra i minori, in forte calo Fincantieri (-4%), protagonista di un forte rialzo la scorso settimana.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)